Home Agenda 2023 Gli Ozi di Ercole, l’archeologia del desiderio che esplora l’animo umano

Gli Ozi di Ercole, l’archeologia del desiderio che esplora l’animo umano

Il debutto al Parco Archeologico di Ercolano con André Aciman segna il sold out della rassegna giunta alla terza edizione - Tutti gli appuntamenti

by Redazione

Il tema centrale dell’edizione 2023 è il desiderio, nelle sue forme molteplici, dalle sue origini ai giorni nostri. Partita il 18 settembre, nel Parco, nella suggestiva cornice delle terme maschili, che hanno visto dialogare André Aciman con Gennaro Carillo e Paolo Di Paolo nell’incontro dal titolo Il desiderio dell’attesa “…È l’aspettare, l’aspettarsi qualcosa da qualcuno, «ciò che rende la vita vivibile». Ma è anche ciò che la rende inquieta, sospesa com’è tra la «bramosia» di un oggetto irraggiungibile e lo «struggimento» per un passato irrimediabilmente perduto”. Un dialogo profondo, intenso e appassionato che ha coinvolto il pubblico che partecipa sempre numeroso ed entusiasta.

I successivi incontri de Gli Ozi di Ercole si terranno nelle serate del 21, 22 e 23 settembre, inserite all’interno della cornice delle Giornate Europee del Patrimonio dal tema: “Patrimonio InVita”, che nelle parole del Direttore Sirano trova il senso della rassegna: un invito a “un sentimento di ricerca appassionata, volta a comprendere, tutelare e proteggere ciò che rimane della città antica e a colmare quel tempo che ci separa dai suoi sfortunati abitanti”, ma un contestuale sentire vivo il patrimonio “riconoscendo che un dialogo con quel mondo apparentemente lontano è possibile, non solo attraverso lo studio e la ricerca ma anche attraverso la riscoperta di rottami, quasi di reliquie, di una comune umanità e di un comune sentire, in un gioco di specchi che la catastrofe del 79 ha reso insieme più affascinanti seppur più sfuggenti”.

Le GEP 2023 invitano a riflettere sul patrimonio culturale immateriale inteso come sinonimo di patrimonio “vivo”; i valori culturali, le tradizioni, le pratiche e i modi di vivere, le varie forme di conoscenza ereditate dalle generazioni passate e ancora oggi utilizzate per comprendere il presente e per modellare il futuro, rappresentano il fulcro della tematica. Ed ecco che del Parco Archeologico di Ercolano, le strade, gli edifici, i reperti e le storie di vita dei suoi abitanti, l’antico sito nel suo unicum offre uno scenario di immagini e proiezioni del sentire privato e comune, un osservatorio privilegiato che restituisce al visitatore di oggi l’intensità vitale di una città romana del I sec. d.C., mostrando per taluni aspetti corrispondenze apparentemente inattese o sin troppo attese, e per l’appunto desiderate, con il nostro tempo.

Il direttore artistico Gennaro Carillo interviene «Questa terza stagione degli Ozi è dedicata al desiderio. Alle sue forme molteplici, alle sue origini. Archeologia significa ricerca – e discorso – dell’origine. Ma c’è forse un legame ancora più profondo tra l’eros e l’archeologia come pratica, come lavoro di scavo e ricomposizione. È ancora una volta una suggestione platonica a istradarci, o a depistarci, a seconda dei punti di vista. Nel Simposio, quando arriva il suo turno di parlare dell’eros, Aristofane ne dà questa definizione, a coronamento del celebre mito dell’androgino: eros è «desiderio dell’intero» (tou holou epithymia), desiderio di ripristinare l’unità perduta, di ritrovare la propria metà e di farla di nuovo combaciare. È molto dissimile l’eros, il demone dell’archeologo? L’archeologo non è mosso forse dall’ambizione – la pretesa, l’illusione – di ridare forma e restituire unità di senso a ciò che si presenta in uno stato frammentario, seppure a causa non del ‘taglio’ di un dio irato ma dei non meno ineluttabili insulti del tempo? Quel laboratorio immenso che continua a essere Ercolano, quella parte di Ercolano ancora sepolta, invisibile, seducente proprio perché velata, non dimostrano che l’archeologia è, prima di tutto, desiderio, atto d’amore

Nell’edizione 2023 de Gli Ozi di Ercole, un doppio appuntamento attende il pubblico: alle ore 19.30 e alle ore 21.00.

Il 21 settembre a Villa Campolieto alle 19:30 Laura Pepe e Rossella De Martino terranno il dialogo su L’irresistibile fiera dolceamara, alle 21:00 sarà la volta della Lezione-concerto diGiovanni Bietti in Accordi saporiti, serata che prevede anche degustazione di vini irpini vinificati in anfore, a cura di Cantina Giardino, vignaioli naturali in Ariano Irpino.

Il 22 settembre alle Terme Maschili del Parco Archeologico di Ercolano, alle ore 19:30 Mauro Bonazzi e Roberto Latini terranno l’incontro dal titolo Tra Achille e Odisseo, Venere e Adone: vita, morte, desiderio e alle ore 21:00 il secondo appuntamento della serata vedrà Paolo Di Paolo e Valentina Carnelutti in Professori di desiderio.                    

L’ultimo appuntamento il 23 settembre al Parco Maiuri del Parco Archeologico di Ercolano nell’appuntamento delle 19:30 Maria Luisa Catoni e il Direttore del Parco Francesco Sirano si confronteranno nell’incontro dal titolo Archeologia del desiderio. Alle 21:00, la rassegna si concluderà con il concerto Transleit delle Ebbanesis.

 

La Rassegna Gli Ozi di Ercole è curata dal Prof. Gennaro Carillo, ordinario di Storia del Pensiero Politico presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ed è inserita nel Piano di Valorizzazione del Parco Archeologico di Ercolano 2022.

 

Gli incontri de Gli Ozi di Ercole sono a ingresso gratuito con prenotazione al sito www.ozidiercole.it, fino a esaurimento posti, e sono accompagnati da un momento conviviale a ulteriore completamento della godibilità della serata.

 

In caso di condizioni atmosferiche avverse, gli incontri si svolgeranno a Villa Campolieto anche nelle date del 22 e 23 settembre.

 

Per info e prenotazioni per l’intera rassegna: www.ozidiercole.it [email protected]

Per ulteriori approfondimenti: www.ercolano.beniculturali.it

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria.

 

Parcheggi gratuiti:

Istituti Scolastici Rodinò e Iovino Scotellaro; Villa Favorita 

Per il 21 settembre, parcheggio di Villa Campolieto.

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