Home Cinema “Mixed By Erry”, tra nostalgia e riflessioni esce oggi il nuovo film di Sydney Sibilia

“Mixed By Erry”, tra nostalgia e riflessioni esce oggi il nuovo film di Sydney Sibilia

Nel cast Fabrizio Gifuni, Cristiana Dell'Anna, Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e tre giovani esordienti nel ruolo dei fratelli Frattasio

by Rosanna Astengo

Erano gli anni ’80 e Napoli era una città controversa, difficile, con una stratificazione sociale eterogenea eppure confusa o forse confusionaria.  Le differenze sociali passavano anche attraverso la musica, che all’epoca non era fluida ed etera, ma solida, materiale, “incisa” ed immortalata su album in vinile prima, su cd poi, ma soprattutto su musicassetta, il supporto più popolare, più diffuso, più facile.  Anche da copiare. In fondo, bastava solo schiacciare contemporaneamente due tasti, “rec” e “play”. Immaginate questo semplice gesto replicato per centinaia, migliaia, milioni di volte, fino a diventare un impero, la prima etichetta discografica in Italia, la più diffusa grazie alla distribuzione capillare nelle bancarelle, ma anche la più controversa, perchè illegale: è questa la storia raccontata in “Mixed By Erry”, il film di Sydney Sibilia che arriva oggi nelle sale.

La storia è quella dei fratelli Frattasio. Enrico è appassionato di musica e si diletta a fare il dj, creando cassette con compilation per amici e parenti per passione. Con i fratelli Peppe e Angelo riesce a trasformare questa passione in un impero economico senza versare nulla nè allo Stato nè in termini di diritti d’autore, vendendo milioni di cassette pirata con lo storico marchio “Mixed By Erry” e arrivando addirittura a far uscire la compilation del Festival di Sanremo prima di quella ufficiale, facendo impazzire la Guardia di Finanza.

Ma la storia nella storia è che, oltre a diventare la prima etichetta discografica, Mixed By Erry arriva ad essere piratata a sua volta, tant’è che i Frattasio dovettero ricorrere ad un escamotage che oggi assume il rilievo della cifra stilistica, ovvero l’uso del primo disclaimer  “le cassette con fotocopia non sono originali Mixed By Erry”, mettendo in guardia il consumatore dall’acquisto di un falso veramente falso, già perchè quelli dei Frattasio erano falsi originali.

Sydney Sibilia ha trasformato questa storia in un film piacevolissimo da guardare, una vera e propria (e riuscitissima) operazione nostalgia per chi ha vissuto gli anni ’80 e ’90, gli anni dello scudetto di Maradona, delle discoteche, della musica su cassetta che aveva tutto un altro suono ma anche un altro sapore.

Le scene, bellissime, rievocano ricordi di una città che non esiste più, con il culmine dei festeggiamenti per lo scudetto del Napoli 1987. Perfette le ambientazioni, colonna sonora che oltre ai grandi successi degli anni ’80, vede una produzione originale a firma di Liberato, che per la prima volta inserisce in un brano di musica napoletana la parola “Dj”.

Il cast è di tutto rispetto: oltre a Fabrizio Gifuni, segnaliamo un bravissimo Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna e Adriano Pantaleo nel ruolo rispettivamente della mamma e del papà dei fratelli Frattasio, impersonati da tre giovanissimi e talentuosi attori al loro esordio in una produzione così forte: Luigi D’Oriano (Erry), Giuseppe Arena (Peppe) ed Emanuele Palumbo (Angelo). Timidissimi in conferenza stampa, ma felici e consapevoli dell’importanza di questa produzione non soltanto per i players (01 Distribution, Rai Cinema, Groenlandia Film), ma proprio per quello che Mixed By Erry ha rappresentato nelle vite di molti di noi. Chiaramente, e ci associamo, il film condanna la pirateria musicale (che in seguito all’operato dei Frattasio vedrà un’evoluzione velocissima con la nascita della Federazione contro la Pirateria Musicale), tant’è che il film si apre con i fratelli che arrivano in carcere, ma Mixed By Erry ha avuto indubbiamente un ruolo importante nella diffusione della musica, anche di un certo livello, in quegli strati della società in cui comprare un originale voleva dire fare molti sacrifici, mettere da parte.

Forse è questa la riflessione che il mercato musicale avrebbe dovuto fare all’epoca e dovrebbe fare anche oggi, proporre prezzi popolari per raggiungere tutti, perchè la musica è di tutti, appartiene a tutti. Questo voleva Erry, in fondo, far arrivare la musica ovunque.

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