Il borghese, il poeta del vicolo e la “pop star” ante litteram. Nella poesia non esistono differenze, non c’è classe sociale che tenga. “Nella poesia si inciampa”. La storia drammatica di Vincenzo Russo, del suo sogno romantico che non vedrà mai realizzarsi e la sua amicizia con Edoardo De Capua, e Libero Bovio, amatissimo dal popolo e dalla parabola decisamente diversa. Salvatore Di Giacomo e la sua Elisa, Rocco Galdieri ed Edoardo Nicolardi
Queste sono solo alcune tra le storie narrate da Maurizio De Giovanni in “ Passione” primo appuntamento di un ciclo di conferenze cantate sulla canzone napoletana di scena al Teatro Trianon diretto da Marisa Laurito, un’occasione unica per conoscere, scoprire e riscoprire le radici della canzone classica napoletana, vero e proprio patrimonio culturale non solo per i partenopei, ma tesoro di cui tutti possono e anzi, devono appropriarsi approfondendo le parole, perché dietro quelle parole ci sono delle storie. “Non sono parolieri, sono poeti, poeti che scrivono portando le loro storie. Storie di sofferenza, di povertà, d’amore”, ci dice Maurizio De Giovanni dietro le quinte. “Una passeggiata”, la definisce lo scrittore, che ci porta per mano, passo dopo passo tra aneddoti intrisi di, ironia, dolcezza, amore, tanto amore. E poi c’è Napoli, che De Giovanni ci ha abituato a vedere non come sfondo ma come protagonista dei suoi racconti, una città che accoglie, abbraccia, consola, piange e mai rinnega i suoi figli, nel basso del Vico Ferze al Lavinaio o nella sfavillante via Duomo.
Ma perché è così importante seguire queste conferenze?… Maurizio De Giovanni invita soprattutto i giovani (ed i genitori) a riempire la sala del Trianon Viviani: “trovami un ragazzo oggi che conosca almeno quattro canzoni classiche napoletane: non ci sono”. E ripropone un tema altrettanto impostante nella gestione della “res” pubblica culturale “esiste ancora una questione meridionale in generale nell’industria culturale: anche nelle fiction, Il Commissario Ricciardi, I Bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre, L’amica Geniale, sono girate a Napoli da personale che viene da fuori”, auspicando quindi una maggiore indipendenza nelle fasi di realizzazione di prodotti che hanno estimatori in Italia e in tutto il mondo, dal momento che le maestranze nostrane non hanno nulla da invidiare alle grandi produzioni di Roma e Milano. E la questione meridionale potrebbe farsi più grave con lo spettro dell’autonomia differenziata “rischia di creare un baratro tra nord e sud” difficile da colmare. Napoli capitale del regno delle due Sicilie, Napoli dell’abbondanza sotto ogni aspetto, economico, produttivo, culturale.
Allora è giusto arricchirsi, approfondire, andare a scavare nella memoria collettiva di personaggi che hanno dato lustro alla nostra città portando la canzone classica napoletana in tutto il mondo, un genere ancora troppo spesso messo da parte e ghettizzato, ma che invece è fatto di storie d’amore e di umana sofferenza, come quella degli emigranti costretti dalle circostanze a lasciare la famiglia ma con la voglia di ritornare.
“Passione” coinvolge un pubblico eterogeneo e variegato di giovani e meno giovani, napoletani e non, rapiti dai racconti di Maurizio De Giovanni che commuovono i presenti. La parola ha un potere evocativo fortissimo, e lui ne è perfettamente consapevole: ogni verbo, ogni aggettivo è accuratamente scelto per coinvolgere, colpire ed emozionare gli spettatori che partecipano con vivo entusiasmo e abbracciano con un lungo applauso questo autore che ogni volta sorprende. Perchè non è da tutti saper raccontare. La musica oltre la parola, non corredo ma co-protagonista: il classico napoletano rivisitato in una chiave elegante e moderna, con accenni blues grazie al sax di Marco Zurzolo, piacevoli armonie jazz che non stravolgono ma sottolineano le linee melodiche della canzone classica napoletana.
Al pianoforte Carlo Fimiani, contrabbasso Marco de Tilla, voce solista Marianita Carfora.
Replica sabato 19 novembre al Teatro Trianon Viviani