Punti di vista Archivi • Live Performing & Arts https://www.musicaeculturamagazine.it/category/sezioni/punti-di-vista/ Magazine di Musica e Cultura Tue, 12 Sep 2023 13:47:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.4 A(R)MATI, Arte-fatti generativi https://www.musicaeculturamagazine.it/2023/09/11/armati-arte-fatti-generativi/ Mon, 11 Sep 2023 15:14:57 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=15121 Domani a palazzo Ricca, in via dei Tribunali 213,  sarà presentato un nuovo format culturale …

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Domani a palazzo Ricca, in via dei Tribunali 213,  sarà presentato un nuovo format culturale  in cui: diritto, scienze educative e sociali si fondono  con l’ arte contemporanea.

Alle  17 sarà inaugurata la mostra dal titolo”Arte- Fatti generativi ” con lo scopo  di introdurre al pubblico  una molteplicità di linguaggi  ed una più ampia multidisciplinarietà.

 

L’arte, con le opere di Mario Iaione, diventa mezzo per raggiungere il pubblico  creando nuovi spunti di riflessione. Interverranno Mariaconcetta D’ Arienzo, Maria Luisa Iavarone, Antonio Bonfitto.

La presentazione dell’ evento è affidata a Luigi Caramiello. La mostra sarà  aperta dalle 10 alle 17  fino al 26 settembre.

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Assegnato il Premio Fondazione Mannajuolo – XI edizione https://www.musicaeculturamagazine.it/2023/05/14/assegnato-il-premio-fondazione-mannajuolo-xi-edizione/ Sun, 14 May 2023 18:45:46 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=14556 Assegnati ieri, Sabato 13 maggio, Al Blu di Prussia (via Filangieri 42) i premi Fondazione…

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Assegnati ieri, Sabato 13 maggio, Al Blu di Prussia (via Filangieri 42) i premi Fondazione Mannanjuolo: a Laura Angiulli, Giovanni EspositoSusy Del Giudice, Run Film-Alessandro e Andrea Cannavale i riconoscimenti dell’ XI edizione del premio istituito da Giuseppe e Patrizia Mannajuolo per celebrare uomini e donne di cultura che nella loro carriera si distinguono come punte di eccellenza. Ai vincitori è stata donata un’opera dell’artista Ambra Selvaggia Caminito. 

La cerimonia, introdotta da Giuseppe Mannajuolo e Patrizia Mannajuolo, si è svolta nei gremiti spazi della Fondazione Mannajuolo con interventi di Titta Fiore e Paola de Ciuceis alla conduzione.

Alla sua XI edizione, il riconoscimento – assegnato in varie occasioni a personaggi del mondo delle arti e dello spettacolo – è stato recentemente conferito a personalità eccellenti del calibro di Giosetta Fioroni e Silvio Perrella, Claudia Cardinale e Ruggiero Cappuccio, Mimmo Jodice e Massimo Rosi, Mirella Barraco, Renato De Fusco, Maria Mulas e Lino Fiorito, Valerio Caprara, Carolina Rosi e Lello Arena, Mariano Rigillo e Nadia Baldi, Gabriella D’Amato e Alessandro Castagnaro Francesco Canestrini, Titta Fiore, Gea Martire, Luciano Melchionna. Con loro, a Cinzia Camela e Florian Castiglione, Cristiano Carotti e Liliana Starace, Annie Pempinello e Giulio Forges Davanzati, Bianca Angiolillo e Marco Iorio, Alberto Terminio, Gabriele Gravagnuolo il premio Roberto Mannajuolo per la ricerca.

La Fondazione nasce per ricordare l’impegno della famiglia Mannajuolo che, sin dai primi decenni del ‘900, ha contribuito alla vita culturale di Napoli sostenendo iniziative legate al mondo dell’arte e dell’architettura. Nel solco tracciato prima da Giuseppe Mannajuolo e, quindi da suo figlio Guido – fondatore nel 1943 della galleria Al Blu di Prussia – la Fondazione Mannajuolo rinnova il suo impegno e la sua inclinazione al mecenatismo allargando il suo sguardo anche alla letteratura, al cinema e al teatro. In quest’ottica, in varie occasioni, si assegnano i Premi Fondazione Mannajuolo a giovani emergenti e a personaggi eccellenti del mondo delle arti e dello spettacolo.

Nel corso della manifestazione, Giuseppe e Patrizia Mannajuolo hanno ricevuto il premio Fanzago consegnato loro dal presidente, arch. Sergio Attanasio “per l’intensa attività culturale intesa a promuovere e sostenere iniziative artistiche e culturali”.

I VINCITORI Della 11^ Edizione

Premio Fondazione Mannajuolo. 

Laura Angiulli. Regista e sceneggiatrice, inizia la sua carriera alla fine degli anni ’70 come regista teatrale. Nel 1991 fonda a Napoli, assieme a Rosario Squillace, il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo; dal 2003 al 2011 è stata membro del c.d.a. del Teatro Stabile di Napoli. Ha curato drammaturgia e regia di circa 40 spettacoli di repertorio, tra cuiLo sposo l’ombra”, “Manuale di sopravvivenza”, “Temporale” e alcuni lavori presentati recentemente a Teatri di Vita come “Cassandra” e “Riccardo III”. E’ curatrice della sceneggiatura e regia dei  lungometraggi “Tatuaggi” (1997), “Verso est” (2008) presentato alla 65^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti e “Il re muore”  (2019), ricevendo il premio come miglior regia femminile al London Independent Film Awards. Laura Angiulli insegna, inoltre, regia all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Giovanni Esposito Attore e comico, si forma all’Accademia d’arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli (1993 al 1995); inizia la sua carriera in televisione con il personaggio di Giovanni Cazzaniga sia al “Pippo Chennedy Show” sia a “Mai dire…”, assieme alla Gialappa’s Band, nello stereotipo del tipico napoletano della medio-piccola borghesia.  In teatro è diretto da R. Carpentieri, A. Pugliese, G. Dall’Aglio, S. Orlando, G. Sepe, V. Salemme, A. D’Alatri. Sul grande schermo lavora in ruoli di rilievo con grandi registi: A. Capuano, S. Saraceno, V. Terracciano, G. Morricone, E. De Angelis, A. Negrin, R. Papaleo e G. Manfredonia. Ha partecipazioni anche in produzioni straniere, come “The Tourist” diretto da F. Henckel von Donnersmarck, “Omamamamia” del regista tedesco T. Wigand e “To Rome with love” di W. Alllen. Tra le apparizioni più recenti al cinema “Si accettano miracoli” di A. Siani, e “Non c’è più religione” di Luca Miniero, “Ammore e malavita” dei Manetti Bros, “Loro” per la regia di Paolo Sorrentino. Con il cortometraggio “Bisesto”, da lui diretto con Francesco Prisco, ha avuto la nomination al David di Donatello (2009), ha vinto il Grifone d’oro al Giffoni Film Festival, è stato candidato per miglior regia, fotografia, montaggio, migliori scene e costumi al VideoCorto Nettuno, ed  è stato scelto come miglior cortometraggio e migliore sceneggiatura al Margherita Short Film Fest.

 Susy Del Giudice. Attrice, appassionata di recitazione fin da bambina, debutta all’età di sette anni con Beniamino Maggio. La sua carriera teatrale continua in grandi compagnie: Mario Scarpetta, Luigi De Filippo, Aldo Giuffrè, Armando Pugliese e Giancarlo Sepe. Protagonista negli spettacoli di Vincenzo Salemme,  ha debuttato al cinema con Nanni Loy e ha recitato anche con i fratelli Taviani, Vincenzo Terracciano, Paolo Virzì, Ricky Tognazzi, Edoardo De Angelis.  Attrice di presenza e carisma, entra  nel cast di serie tv di successo: “Capri”, “Gomorra”, “Mina Settembre”, “Il Commissario Ricciardi” e “Le indagini di Lolita Lobosco”. Nel 2022 arrivano la candidatura al David di Donatello come miglior attrice non protagonista e il premio Ciak d’oro come attrice protagonista per il suo ruolo ne “I fratelli De Filippo“ di Sergio Rubini.

RUN FILM, società di produzione cinematografica fondata nel 2013  dai fratelli Alessandro Andrea Cannavale, figli di Enzo Cannavale, nell’intento di valorizzare, produrre e tutelare attori, registi e autori del Sud Italia. La società firma: “Notte tempo di Francesco Prisco; “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, “Vieni a vivere a Napoli”, tre episodi per la regia di Edoardo De Angelis, Francesco Prisco, Guido Lombardi, in collaborazione con Rai Cinema; “Ci devo pensare”coprodotto con Rai Cinema di e con Francesco Albanese, “Il vangelo secondo Mattei” coprodotto

con Brigata Germi (regia di Pascal Zulino e Antonio Andrisani); “Troppo napoletano” (regia di Gianluca Ansanelli) e “La fuitina sbagliata” (regia Mimmo Esposito) per Cattleya, “‘A livella”  di Totò per la regia di Nello Mascia, “Benvenuti in casa  Esposito”  di Gianluca Ansanelli. La RUN FILM, oltre a produrre propri lavori, offre a terzi servizi di produzione esecutiva e post-produzione per film, cortometraggi, documentari, spot pubblicitari. Punto di forza nelle sue produzioni è dare particolare importanza alle figure tecniche ed ai formati in alta definizione utilizzando gli standard qualitativi presenti sul mercato europeo. Tra i promotori del rilancio del Cinema Posillipo hanno fondato La Ribalta scuola di teatro, con sede al Parco Margherita di Napoli.

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Aria della libertà: l’ Italia di Piero Calamandrei. https://www.musicaeculturamagazine.it/2023/04/19/aria-della-liberta-l-italia-di-piero-calamandrei-al-teatro-mercadante/ Wed, 19 Apr 2023 19:54:23 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=14389 Un format speciale, unico nel suo  genere  in cui la musica accompagna  la mostra di…

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Un format speciale, unico nel suo  genere  in cui la musica accompagna  la mostra di fotografie che scorrono sul fondo. Tutte in bianco e nero le foto  che rappresentano l’album fotografico  di uno dei padri della Costituzione , Piero Calamandrei.

Le immagini sono state proiettate  insieme ai testi  scritti da NINO CRISCENTI  e letti con la voce narrante di Tomaso Montanari . Dizione perfetta e grande enfansi nella lettura di alcuni brani, quasi a sentire Piero Calamandrei nel suo essere e fare , quasi a trovarsi sulle colline toscane a passeggio insieme ai grandi amici di sempre. Sulla scena  lo scrittore e storico  dell’ arte Tomaso Montanari  insieme  ad un quartetto di musicisti : LUCA CIPRIANO, FRANCESCO PEVERINI, VALERIANO TADDEO,  MARCO SCOLASTRA. 

L’album fotografico conservato nella biblioteca civica di Montepulciano , è una raccolta adi foto delle gite  che quasi ogni domenica Calamandrei faceva in compagnia  dei maggiori esponenti della cultura ialian del Novecento : Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli, Bendetto Croce, Adolofo Omodeo, ed a volte anche Leone Ginzburg e Franco Antonicelli.

Cosi dichiara Calamandrei:” in realtà più che gite fuori porta erano passeggiate in cui  negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva l’avvicinarsi della guerra , non potendo sopportare l’AFA MORALE  delle città piene  di falso tripudio e di funebri adunate coatte fuggivano ogni domenica  a respirare  su per i monti della libertà e consolarsi coll’amicizia a ricercare in questi profili di orizzonti familiari il vero volto della patria “ .

La musica  non è una ccompagnamento, ma un intervento in rima con le parole  che sottolineano il pensiero ed i pensieri , amplificandoli in modo autentico. Grandi applausi per un pubblico che ha scelto di  ascoltare e riflettere sul pensiero di uno dei Padri della Costituzione. Buon anniversario della Liberazione  a tutti.

 

 

 

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“Mixed By Erry”, tra nostalgia e riflessioni esce oggi il nuovo film di Sydney Sibilia https://www.musicaeculturamagazine.it/2023/03/02/mixed-by-erry-tra-nostalgia-e-riflessioni-esce-oggi-il-nuovo-film-di-sydney-sibilia/ Thu, 02 Mar 2023 16:15:03 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=13943 Erano gli anni ’80 e Napoli era una città controversa, difficile, con una stratificazione sociale…

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Erano gli anni ’80 e Napoli era una città controversa, difficile, con una stratificazione sociale eterogenea eppure confusa o forse confusionaria.  Le differenze sociali passavano anche attraverso la musica, che all’epoca non era fluida ed etera, ma solida, materiale, “incisa” ed immortalata su album in vinile prima, su cd poi, ma soprattutto su musicassetta, il supporto più popolare, più diffuso, più facile.  Anche da copiare. In fondo, bastava solo schiacciare contemporaneamente due tasti, “rec” e “play”. Immaginate questo semplice gesto replicato per centinaia, migliaia, milioni di volte, fino a diventare un impero, la prima etichetta discografica in Italia, la più diffusa grazie alla distribuzione capillare nelle bancarelle, ma anche la più controversa, perchè illegale: è questa la storia raccontata in “Mixed By Erry”, il film di Sydney Sibilia che arriva oggi nelle sale.

La storia è quella dei fratelli Frattasio. Enrico è appassionato di musica e si diletta a fare il dj, creando cassette con compilation per amici e parenti per passione. Con i fratelli Peppe e Angelo riesce a trasformare questa passione in un impero economico senza versare nulla nè allo Stato nè in termini di diritti d’autore, vendendo milioni di cassette pirata con lo storico marchio “Mixed By Erry” e arrivando addirittura a far uscire la compilation del Festival di Sanremo prima di quella ufficiale, facendo impazzire la Guardia di Finanza.

Ma la storia nella storia è che, oltre a diventare la prima etichetta discografica, Mixed By Erry arriva ad essere piratata a sua volta, tant’è che i Frattasio dovettero ricorrere ad un escamotage che oggi assume il rilievo della cifra stilistica, ovvero l’uso del primo disclaimer  “le cassette con fotocopia non sono originali Mixed By Erry”, mettendo in guardia il consumatore dall’acquisto di un falso veramente falso, già perchè quelli dei Frattasio erano falsi originali.

Sydney Sibilia ha trasformato questa storia in un film piacevolissimo da guardare, una vera e propria (e riuscitissima) operazione nostalgia per chi ha vissuto gli anni ’80 e ’90, gli anni dello scudetto di Maradona, delle discoteche, della musica su cassetta che aveva tutto un altro suono ma anche un altro sapore.

Le scene, bellissime, rievocano ricordi di una città che non esiste più, con il culmine dei festeggiamenti per lo scudetto del Napoli 1987. Perfette le ambientazioni, colonna sonora che oltre ai grandi successi degli anni ’80, vede una produzione originale a firma di Liberato, che per la prima volta inserisce in un brano di musica napoletana la parola “Dj”.

Il cast è di tutto rispetto: oltre a Fabrizio Gifuni, segnaliamo un bravissimo Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna e Adriano Pantaleo nel ruolo rispettivamente della mamma e del papà dei fratelli Frattasio, impersonati da tre giovanissimi e talentuosi attori al loro esordio in una produzione così forte: Luigi D’Oriano (Erry), Giuseppe Arena (Peppe) ed Emanuele Palumbo (Angelo). Timidissimi in conferenza stampa, ma felici e consapevoli dell’importanza di questa produzione non soltanto per i players (01 Distribution, Rai Cinema, Groenlandia Film), ma proprio per quello che Mixed By Erry ha rappresentato nelle vite di molti di noi. Chiaramente, e ci associamo, il film condanna la pirateria musicale (che in seguito all’operato dei Frattasio vedrà un’evoluzione velocissima con la nascita della Federazione contro la Pirateria Musicale), tant’è che il film si apre con i fratelli che arrivano in carcere, ma Mixed By Erry ha avuto indubbiamente un ruolo importante nella diffusione della musica, anche di un certo livello, in quegli strati della società in cui comprare un originale voleva dire fare molti sacrifici, mettere da parte.

Forse è questa la riflessione che il mercato musicale avrebbe dovuto fare all’epoca e dovrebbe fare anche oggi, proporre prezzi popolari per raggiungere tutti, perchè la musica è di tutti, appartiene a tutti. Questo voleva Erry, in fondo, far arrivare la musica ovunque.

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​Incontri di Archeologia, dal 27 ottobre riparte la rassegna del MANN giunta alla 28^ edizione https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/10/19/incontri-di-archeologia-dal-27-ottobre-riparte-la-rassegna-del-mann-giunta-alla-28-edizione/ Wed, 19 Oct 2022 09:03:58 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12873 Se, come scriveva Italo Calvino, “i classici non smettono mai di dire quello che hanno…

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Se, come scriveva Italo Calvino, “i classici non smettono mai di dire quello che hanno da dire“, la rassegna “Incontri di Archeologia” riprende la programmazione con la stessa ricchezza scientifica e comunicativa di ogni anno.  Questo vero e proprio classico del MANN festeggia la ventottesima edizione: come da tradizione, gli eventi sono calendarizzati sempre di giovedì alle 16, in Auditorium con la possibilità di assistere alle conferenze in presenza o da remoto grazie alla diretta Facebook.

Si riparte il 27 ottobre con la lectio introduttiva di Paolo Giulierini: il Direttore dell’Istituto traccia il profilo de “Il MANN oltre il MANN: viaggi di incontri e conoscenze per i tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli”, individuando le caratteristiche dei progetti scientifici che fanno conoscere in tutto il mondo il nostro patrimonio culturale.

Dall’archeologia alla letteratura: il 3 novembre, la scrittrice Valeria Parrella, in dialogo con Antonella Carlo (Responsabile Ufficio Comunicazione MANN), ricostruisce le fonti pompeiane che hanno sostenuto la scrittura e la rielaborazione fantastica del suo ultimo romanzo “La Fortuna” (Feltrinelli, 2022).

Commistione di linguaggi anche per il giovedì successivo: il 10 novembre, dalla mattina sino alle 19, full immersion cinematografica con la rassegna “ArcheocineMANN”, che racconta sul grande schermo gli antichi reperti e i siti archeologici di tutto il mondo.

Artisti o artigiani: chi erano i pittori a lavoro nelle città vesuviane? Ne parla il 1° dicembre Mario Grimaldi, curatore della mostra “I pittori di Pompei” che, realizzata con cento affreschi del MANN, sta riscuotendo grande successo di pubblico e critica presso il Museo Civico Archeologico di Bologna. Non manca, come da rito che si rispetti, il consolidato appuntamento realizzato a cura di ICRA Project in collaborazione con l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico: il 15 dicembre, per il pubblico del Museo e per gli internauti connessi in rete, Giovanni Greco rappresenta l’Orestea di Eschilo.

Il 2023 riparte all’insegna di una nuova esposizione in programma al MANN: il 12 gennaio, con Rosanna Pirelli, focus sull’allestimento che valorizza il lavoro dell’archeologo francese Champollion e la nascita dell’egittologia scientifica. A seguire, il 26 gennaio, appuntamento con Antonio De Simone per il racconto dei nuovi scavi nella Villa Augustea di Somma Vesuviana. Gli incontri di febbraio approfondiscono le attività espositive del MANN: giovedì 2, Giovanni Di Pasquale descrive il progetto di allestimento della Sezione Tecnologica Romana, mentre la settimana successiva (9 febbraio) Federico Marazzi invita alla scoperta della grande mostra sui Bizantini. In ossequio alle celebrazioni dell’amore di San Valentino, il 16 febbraio da non perdere la conferenza di Mario Cesarano, che analizza come la sessualità sia declinata su vasi e pitture parietali delle città vesuviane. Serrata anche la programmazione di marzo; il mese si apre con l’incontro tenuto da Laura Forte e Marialucia Giacco: le due funzionarie archeologhe del MANN analizzano i nuovi allestimenti del Museo Archeologico Nazionale di Napoli; giovedì 9 marzo, la professoressa Rossana Valenti effettua un excursus sul significato dell’acqua nell’immaginario degli antichi; il 16, infine, l’archeologa Rosaria Ciardiello segue il viaggio del MANN in Giappone con la mostra itinerante “Pompeii”. Aprile si inaugura con un incontro a cura di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo (giovedì 13), che si soffermano sull’esposizione dedicata ad Alessandro Magno e programmata al Museo dal 23 marzo 2023. La dialettica tra noi e gli altri, spesso considerati “diversi” anche nell’antica Roma, è il filo conduttore della conferenza di Francesca Galgano (20 aprile). Quattro gli appuntamenti di maggio: ancora Alessandro Magno protagonista della lezione di Giancarlo Abbamonte (4 maggio); si va alla scoperta delle storie di carta della Biblioteca del MANN con Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli, Angela Luppino  e Serena Venditto (11 maggio); Maria Morisco descrive la memoria custodita da antichi reperti pompeiani (18 maggio); si chiude sempre con il classico appuntamento dedicato al restauro, grazie alla conferenza di Mariateresa Operetto (responsabile Laboratorio di restauro del Museo), che presenta alcuni casi di studio e lavoro sulle ceramiche figurate.

La rassegna “Incontri di Archeologia”, curata da Lucia Emilio e Miriam Capobianco, è promossa dai Servizi Educativi del MANN (Responsabile: Giovanni Vastano; staff: Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano, Antonio Sacco, Angela Vocciante).

In parallelo agli eventi per adulti, anche nella stagione 2022/2023 ogni terze domenica del mese è dedicata ai laboratori “MANNfor kids” destinati ai più piccoli.

 

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Ercolano, prosegue la rassegna “Gli Ozi di Ercole” con il racconto degli oggetti https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/10/19/ercolano-prosegue-la-rassegna-gli-ozi-di-ercole-con-il-racconto-degli-oggetti/ Wed, 19 Oct 2022 08:56:39 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12869 L’edizione di quest’anno de Gli Ozi di Ercole – da un’idea del direttore Francesco Sirano…

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L’edizione di quest’anno de Gli Ozi di Ercole – da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico – si intitola Il materiale della vita/ la vita materiale, perché punta l’attenzione su alcuni degli oggetti del sito dell’antica Herculaneum, come i legni, il mare, l’ambiente naturale di piante e vegetazione e si inserisce a perfetto coronamento della mostra Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano, che aprirà prossimamente alla Reggia di Portici.

Venerdì 21 ottobre alle 20, presso Villa Campolieto, a Ercolano, si terrà il quarto appuntamento del ciclo: Il racconto degli oggetti con Francesco Sirano e Alessandro Vanoli.

Vanoli, scrittore di lungo corso, ha una predilezione da sempre per le storie di mare e dunque concentrerà la sua attenzione sugli oggetti di legno tipici delle civiltà che sul mare affacciano, crescono e prosperano: «Il racconto di questi oggetti sarà l’occasione per indagare il Mediterraneo inteso come mondo di scambi e di culture. Attraverso la storia del legno è possibile capire come e quanto queste civiltà si siano mescolate. Ercolano con i suoi oggetti di legno è poi un unicum nel mondo antico. La lava lì ha funzionato come la sabbia a Pisa o certe torbiere del Nord, operando per noi uomini del futuro un vero miracolo».

E se Vanoli approfondirà l’oggetto legno legato al mare, per Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano, si tratterà di raccontare non solo alcuni oggetti simbolo del Parco ma più in generale il rapporto che con le cose si instaura, oggi come ieri: «Anche per gli antichi lo statuto di un oggetto dipendeva largamente dalla materia nella quale ara stato realizzato che per gli oggetti di lusso implicava ricerca, importazione e grande sapienza artigianale e dunque anche una storia complessa. Gli oggetti poi tutti non sono a se stanti, ma sono connessi all’esperienza umana, e così il loro significato cambia a seconda non dell’uso che ne facciamo ma di quel che rappresentano. Per noi, quelle cose sono – non si limitano a documentare – la nostra storia, la sua sintesi più compiuta ed eloquente. Per un archeologo rivenire non oggetti ha solo il sapore della scoperta ma apre le porte alla suggestione perché ci si chiede chi lo ha usato e quando e che cosa significava per chi lo ha posseduto. Un po’ come il cratere che Menelao dona a Telemaco nell’Odissea che non è ovviamente solo una coppa preziosa ma un oggetto con una storia importante e infatti gli dice: “Voglio un cratere donarti di bella fattura. D’argento/è tutto quanto; ma sono temprate nell’oro le labbra:/opra d’Efèsto. A me lo diede Fedimo, l’eroe/re dei Sidoni, quando, tornando da Troia, io li giunsi,/e la sua casa ospizio mi diede: a te voglio or donarlo”. In questo modo anche la storia di questo oggetto avrà un tassello in più, come un viaggio per mare che si arricchisce di nuove esperienze».

Soddisfazione espressa dal Direttore del Parco Francesco Sirano sulla partecipazione alla rassegna che accoglie un pubblico appassionato e interessato: «Nell’appuntamento di venerdì de Gli Ozi di Ercole parliamo degli oggetti e delle cose in legno ma poi sono gli stessi oggetti che parlano, ci narrano la storia, le storie di coloro che li hanno vissuti e di quelli che li hanno realizzati ed hanno vissuto nella magia di questo luogo del passato e del presente».

Considerate le temperature più fresche della sera l’incontro si terrà a Villa Campolieto; alla Fondazione Ville Vesuviane il Direttore Sirano rivolge il suo apprezzamento per la disponibilità e la fattiva collaborazione.

 

L’ingresso agli incontri è libero fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria.

Info: www.gliozidiercole.it e [email protected]; cell. 3472931317

 

Prossimi appuntamenti: Il compasso della vita con Melania Mazzucco e Annalena Benini il 18 novembre (ore 20, Salone delle Feste di Villa Campolieto); Il frutto del fuoco: Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica con Laura Pepe e Elena Bucci il 2 dicembre (ore 20, Salone delle Feste di Villa Campolieto).

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Al Blu di Prussia, la nuova stagione inizia con la fotografia di Gian Paolo Barbieri https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/10/19/al-blu-di-prussia-la-nuova-stagione-inizia-con-la-fotografia-di-gian-paolo-barbieri/ Wed, 19 Oct 2022 08:49:46 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12866 Ripresa di stagione, venerdì 21 ottobre 2022, per la galleria Al Blu di Prussia (via…

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Ripresa di stagione, venerdì 21 ottobre 2022, per la galleria Al Blu di Prussia (via Gaetano Filangieri, 42 – Napoli) – lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo e Mario Pellegrino – che dà inizio al XV anno di attività con “Fuori dal Tempo”, fotografie di Gian Paolo Barbieri (Milano 1935) uno dei maggiori esponenti della fotografia internazionale del XX secolo.

In esposizione (sino al prossimo 28 gennaio) un corpus di 18 grandi immagini in bianco e nero selezionate tra quelle tratte dalla Trilogia del mare “Madagascar, Tahiti Tattoos, Equator”, della fine degli anni ’90 e da “Dark Memories” del 2013 cui si aggiungono 24 polaroid quasi tutte inedite per lo più scattate alle Seychelles tra il 1986 e il 2006, completato dal documentario sulla vita del fotografo “Il magnifico artificio” per la regia di Francesco Raganato (SkyArte 2014) proiettato nella sala cinema della galleria.

Una mostra concepita come approfondimento su una parte della ricerca fotografica di Barbieri rispetto a quella che già nel 1968 lo collocò “tra i quattordici migliori fotografi di moda al mondo” nella classificazione della rivista Stern.

 “A metà fra reportage, etnofotografia e fotografia di moda, afferma la curatrice nel testo di accompagnamento alla mostra, Barbieri, cercando la verità di quei luoghi, ha creato immagini iconiche memorabili”, così come nella sua esplorazione sul tema del nudo e dell’erotismo “anche il corpo, soprattutto quello maschile, viene concepito come uno strumento per investigare l’anima”.

Dopo i progetti espositivi dedicati a Giovanni Gastel, a Francesca Woodman e a Guy Bourdin, Al Blu di Prussia e Maria Savarese continuano questo racconto della fotografia internazionale con Gian Paolo Barbieri, per la prima volta in mostra a Napoli grazie ad una collaborazione tra la Fondazione Mannajuolo e la Fondazione Gian Paolo Barbieri che, dal 2016, lavora alla conservazione, tutela, gestione, archiviazione e catalogazione dell’immenso patrimonio artistico del suo fondatore.

Gian Paolo Barbieri – Fuori dal tempo

A cura di Maria Savarese

Dal 21 ottobre 2022 al 28 gennaio 2023

Orari: martedì-venerdì 10.30-13/16-20; sabato 10.30-13

Brochure artstudiopaparo

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“Leonardo, presagi dal futuro”: tra storia e fantasy, il romanzo d’esordio di Valerio Di Piramo e Cristian Messina. https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/07/18/leonardo-presagi-dal-futuro-tra-storia-e-fantasy-il-romanzo-desordio-di-valerio-di-piramo-e-cristian-messina/ Mon, 18 Jul 2022 12:00:38 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12703 “Leonardo, presagi dal futuro” (2022)  unisce in sé la forza del romanzo storico e quella…

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“Leonardo, presagi dal futuro” (2022)  unisce in sé la forza del romanzo storico e quella fantastica dei viaggi temporali.
Gli autori, Valerio Di Piramo e Cristian Messina, hanno studiato bene il periodo storico in cui visse Leonardo da Vinci. Ambientato nel  XV secolo, il romanzo esamina la vita del giovane Leonardo, mettendolo di fronte a un mistero inspiegabile proprio nel periodo in cui il più grande genio dell’umanità si sta formando nella bottega di Andrea Verrocchio; qui avviene l’incontro con il famoso scienziato, cartografo e astronomo Paolo Dal Pozzo Toscanelli, incontro che cambierà la vita di entrambi.
La narrazione di Messina e Di Piramo, noti autori e registi teatrali che insieme provano a solcare la strada della letteratura, si sviluppa proprio negli anni tra il 1474 e il 1478, quelli in cui del giovane Leonardo si perdono le tracce nelle cronache fiorentine. L’insolito ritrovamento di un vecchio libro con delle misteriose parole incise sulla copertina, l’incontro di Leonardo e Cornelius e il disegno di una misteriosa macchina, sono l’incipit di un romanzo che si sviluppa dentro le leggiadre movenze del fantasy, inserito in un contesto storico che i due autori descrivono minuziosamente: la Firenze di Lorenzo e Giuliano dei Medici e i loro rapporti con il cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI.
Firenze di fine 1400, è dunque il contesto storico da cui si dipana una narrazione avvincente e intrigante, esattamente come fu per Manzoni la Milano del 1630. Dalle quartine di Nostradamus si diparte un fantastico racconto che, per mezzo di una misteriosa macchina, trasporta i protagonisti in vari momenti storici del futuro.
Il racconto narra storie chiare e decisive che avvengono in varie epoche. Dal viaggio di Cristoforo Colombo nelle Americhe alla Rivoluzione francese di Robespierre; dalla fumosa Londra di Isaac Newton alla  ingloriosa fine del Terzo Reich di Adolf Hitler, per finire in un mondo ormai ridotto alla catastrofe, dove l’umanità è minacciata ed è quindi costretta a sopravvivere giorno dopo giorno. Tutte le vicende sono narrate con rigorosa attenzione ed un occhio sempre rivolto ai reali fatti storici; le pagine finali restituiscono al lettore una nuova visione dell’intero romanzo,  dove tutti i misteri dei viaggi temporali hanno finalmente ragione di esistere.
Il libro, dunque, altro non è se non una meravigliosa avventura immersa nella magia del tempo; pur lasciando aperti alcuni interrogativi, restituisce alla dolcezza degli occhi di un bambino la salvezza dell’umanità, in una storia avvincente e fantasiosa.
E se per Manzoni la fede rappresenta la strada verso la giustizia e la redenzione morale, per gli autori è la forza dell’uomo e dei suoi valori ad essere portatrice di un messaggio di speranza per la salvezza dell’umanità. Il libro “Leonardo, presagi dal futuro” è disponibile su Amazon.

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Per la stessa ragione della pratica, praticare. https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/04/19/per-la-stessa-ragione-della-pratica-praticare/ Tue, 19 Apr 2022 10:31:29 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12460 Ma quindi cos’è la danza contemporanea? Qui, ovviamente, non c’è volontà di storiografia né tantomeno…

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Ma quindi cos’è la danza contemporanea? Qui, ovviamente, non c’è volontà di storiografia né tantomeno quella di delinearne i limiti, volendo personalmente intendere il contemporaneo come quel luogo d’espansione degli stessi. Più che rispondere alla domanda, infatti, si vuole dare spazio a un aspetto peculiare della danza contemporanea, ovvero quello delle pratiche performative.

Full length of fit female ballet dancer in pointe shoes performing pose while standing on tiptoes with hands on waist and looking away

E quindi creando una nuova domanda ci si chiede. Cos’è la pratica? Per una risposta efficace prendiamo in prestito l’esperienza, gli studi e l’auto intervista di Chrysa Parkinson del 2011, intitolata On Practice in cui, in primo luogo, vengono introdotte le modalità più frequenti di utilizzo del concetto di pratica. Con essa si intende un percorso d’incorporazione delle idee o anche un pensiero attivo, la pratica è anche quell’insieme di attività regolari o abituali che determinano la ricerca del performer-danzatore; infine praticare viene spesso utilizzato quale sinonimo di training per cui quei tentativi quotidiani atti al raggiungimento di uno scopo.

Se i tre ambiti appena enunciati definiscono gli usi più frequenti del concetto di pratica nel mondo del contemporaneo, l’intervista continuerà nel tentativo di chiarificazione dello stesso e lo farà per comparazione. Grazie alla creazione della coppia training-pratica l’autrice ne determina le differenze. Per training spesso ci si riferisce a quella serie di esercizi, per dirla semplicemente, la cui esecuzione permetta il raggiungimento di un obiettivo, un miglioramento tecnico o performativo che sia visibile dall’interno o nello specchio. In altre parole il senso del training risiede nel raggiungimento del risultato finale. La pratica invece ha motivazioni intrinseche spesso non misurabili, può essere introdotta da domande, dalla curiosità o dalla semplice volontà di sperimentazione, come ben sintetizzato da Deborah Hay la pratica è un “imparare senza provare”, una forma di immersione nel presente che crei spazio e tempo per l’attenzione e la consapevolezza.

La Parkinson, che gentilmente continua a donarci le sue riflessioni, induce nella comparazione al fine di crea nuove distinzioni tra pratica e processo. Detto banalmente: un processo creativo consente la produzione di un prodotto in mancanza del quale il processo verrebbe percepito come fallimentare. E la pratica? Il suo scopo non è quello di creare un prodotto artistico, ma quale praxis trova il suo fine in sé stessa. Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare. Per la stessa ragione della pratica, praticare. Un flusso di pensieri attivi che non si manipolano nella fissità di un oggetto concreto. I due concetti processo-pratica divergono anche nel confrontarsi con la durata. Se a prodotto creato il processo termina, lo stesso non può dirsi della pratica che nel corso della sua esplorazione può dar vita a svariati processi o nessuno, spesso però può donare continuità alla ricerca artistica di un performer, nel corso della sua vita.

Perché la pratica è poi così contemporanea?
La prima risposta sembra essere connessa alla libertà che il concetto di pratica dona: nessuna costrizione nell’incipit, corsi-decorsi e deviazioni accettate, nessun reale scopo da dover mostrare o dimostrare. Un percorso del tutto è possibile non inteso in termini di necessaria trasgressione di presunte regole. Anche una forma di auto-espressione che si spera non si limiti a un proposizione indivisualistica, me se di libertà si parla anche questo è concesso.
La seconda osservazione invece si connette alla resistenza che la pratica esercita sul mondo capitalistico, un atto creativo senza merce che per sua stessa natura si distacca dalle possibili limitazoni sistemiche, ricreando in un certo senso una concomitanza di valori etico-politici e artistici attraverso l’arte.
L’osservazione finale invece sarà una domanda. Quali pratiche costituiscono il nostro quotidiano? Personali o condivise? Quali risposte possibili? Ai praticanti l’ardua sentenza.

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Il messaggio di pace del MANN, nell’atrio del museo collocata la statua della Concordia https://www.musicaeculturamagazine.it/2022/03/03/il-messaggio-di-pace-del-mann-nellatrio-del-museo-collocata-la-statua-della-concordia/ Thu, 03 Mar 2022 15:54:08 +0000 https://www.musicaeculturamagazine.it/?p=12404 In Atrio, alta e imponente, attende i visitatori. È la statua della Concordia Augusta che, da…

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In Atrio, alta e imponente, attende i visitatori. È la statua della Concordia Augusta che, da oggi pomeriggio, è stata installata proprio all’ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Un gesto simbolico, voluto dal Direttore del MANN, Paolo Giulierini, per accompagnare questa nuova e drammatica giornata di negoziati e guerra fra Russia e Ucraina. Ancora una volta, dall’arte antica proviene un messaggio di perenne attualità: la scultura marmorea della Concordia (dall’edificio di Eumachia, Pompei, I sec. d. C.) venne realizzata per celebrare la pace e la stabilità, che si candidavano a essere valori guida del principato augusteo dopo un periodo doloroso di guerre civili.
Un messaggio che, scolpito nella pietra, ci parla soprattutto oggi. Lo spostamento della statua in Atrio sarà raccontato sui social del MANN con l’hashtag #Museumsagainstwar, lanciato dal Ministero della Cultura quando è stata invasa l’Ucraina.
(Ph. Credit Luigi Spina)

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