Il regista Ridley Scott nel 1982 regala al mondo della cinematografia mondiale un capolavoro della fantascienza, accompagnato da una delle frasi più usate per citazioni e per parodie: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi” e il film in questione è «Blade runner».
Con un cast stellare che annovera nomi come Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah, «Blade runner» è senza dubbio una pietra miliare del cinema fantascientifico di sempre, seguito da un sequel (Blade runner 2049 del 2017 del regista Denis Villeneuve), due videogiochi, una serie animata e numerevoli romanzi e fumetti che ne riprendono direttamente la lore e le ambientazioni del mondo creato dalla penna dello scrittore Philip K. Dick, autore del racconto «Il cacciatore di androidi» sul quale gli sceneggiatori Hampton Fancher e David Webb Peoples si sono basati per la sceneggiatura della pellicola.
Ambientato in una distopica Los Angeles del 2019 perennemente sotto la pioggia, dove l’inquinamento e lo smog hanno creato una coltre di fumo da impedire ai raggi del sole di baciarla e da cui molti umani fuggono per andare a vivere nelle colonie extraterrestri, i blade runner sono dei cacciatori di androidi, esseri simili all’uomo in tutto, talmente tanto da confondersi; il film ci racconta dell’ultimo caso che Rick Deckard accetta anche se ormai fuori dal giro dei cacciatori di taglie, ovvero uccidere quattro replicanti fuggiti da una colonia e giunti sulla terra.
«Blade runner» ha vinto un Premio Oscar ed è stato candidato a numerose statuine come miglior scenografia e migliori effetti speciali, ha inoltre vinto un Golden Globe ed è stato candidato per la miglior Colonna Sonora, un premio BAFTA, un premio Hugo e numerosissimi altri riconoscimenti e candidature, anche se alla sua uscita il film non ebbe un grande successo di pubblico, nella prima settimana ai botteghini incassò circa 6,15 milioni di dollari a fronte dei circa 28 di budget spesi per la sua produzione.
Anche se gli incassi non sono altissimi, per “colpa” anche di film come “La cosa” ed “E.T. l’extraterrestre”, usciti proprio nello stesso periodo, la continua proiezione della pellicola nelle sale cinematografiche di tutto il mondo lo hanno reso un cult, consacrandolo come uno dei migliori film della storia.
«Blade runner» non è semplicemente un film di fantascienza, genere che spopolava in quegli anni, ma è soprattutto una lunga riflessione sull’etica e la morale dell’uomo, capace di creare dei replicanti, ovvero cloni androidi del tutto simili a lui, ma capace egli stesso poi di perdere la propria umanità in un mondo freddo e ostile, abitato da una civiltà che ha perso il senso della stessa.
Classificato come un film di genere retrofuturistico, Blade runner è pieno di riferimenti simbolici al mondo religioso, come ad esempio la scena nella quale il replicante Roy Batty interpretato dall’attore Rutger Hauer si trafigge il palmo della mano che è un chiaro riferimento alle stigmate di Gesù Cristo, o quando dalle stesse mani prende il volo una colomba bianca, chiaro riferimento ad un simbolo cristiano, anche la figura del cacciatore di androidi, il Blade runner Rick Deckard interpretato da Harrison Ford è stato spesso al centro della controversa questione se sia umano o se sia un robot, lasciando nell’ambiguità e alla personale interpretazione del pubblico la soluzione, che può appoggiare l’una o l’altra versione, non essendo mai stata chiarita la questione dal regista che pertanto lascia aperta ogni ipotesi.
Sicuramente un titolo che non può mancare in formato DVD nella cineteca personale di ogni amante del genere fantascientifico ma non solo, con le sue atmosfere dark e pioniere del cyberpunk, «Blade runner» è un film ancora oggi godibilissimo da un pubblico eterogeneo e di diverse fasce d’età.