Home Agenda 2025 Maggio «Ritorno al futuro» di Robert Zemeckis  – 1985

Maggio «Ritorno al futuro» di Robert Zemeckis  – 1985

by Roberto Rosati

Se c’è un film che è possibile rivedere all’infinito senza mai stancarsi, quel film è senza dubbio «Ritorno al futuro» di Robert Zemeckis, uscito nel 1985 con gli indimenticabili Marty Mc Fly e Emmett L. “Doc” Brown, rispettivamente gli attori Michael J. Fox e Christopher Lloyd.

Una vera icona dei film di fantascienza che negli anni 80 spadroneggiano nelle sale cinematografiche, «Ritorno al futuro» è a tutti gli effetti un film cult per gli amanti e della fantascienza e del cinema in generale, con un successo di incassi ai botteghini (213 milioni circa negli Stati Uniti e oltre 170 milioni nel resto del mondo), e un’accoglienza di pubblico e critica fin dagli inizi positivissima.

Ironico senza mancare di qualche spunto riflessivo interessante, «Ritorno al futuro» è il primo episodio di una trilogia: seguiranno «Ritorno al futuro 2» e «Ritorno al futuro 3», con lo stesso cast ormai diventato imprescindibile nell’immaginario collettivo.

La trama narra dell’amicizia tra il giovane e scanzonato Marty e lo scienziato (un po’ pazzo) Doc e dell’invito di quest’ultimo a filmare uno strano esperimento nel parcheggio del centro commerciale Twin Pines Mall; Marty scopre che l’esperimento consiste nel mandare un minuto nel futuro il cane di Doc, Einstein, tramite una DeLorean DMC-12 appositamente modificata per essere in tutto e per tutto una macchina del tempo; la DeLorean funziona principalmente tramite il famosissimo “flusso canalizzatore” che si attiva quando l’auto raggiunge la velocità di 88 miglia orarie.

L’esperimento riesce, ma con l’apparizione di un commando terroristico della Libia, stato al quale aveva sottratto il plutonio necessario per attivare il flusso canalizzatore, Doc viene ferito mortalmente da una scarica di mitra mentre Marty, fuggendo con la DeLorean a tutta velocità attiva proprio il flusso, e quindi azionando il viaggio nel tempo che lo porterà nel passato, esattamente nel 1955, data che Doc aveva impostato mentre spiegava il viaggio nel tempo a Marty.

Marty nel 1955 inavvertitamente si intromette nel flusso temporale, cambiandolo e stravolgendolo per seguire il suo futuro padre George da ragazzo, nel quale si era imbattuto per errore, quindi per rimediare e riuscire a tornare nel 1985 istintivamente Marty cerca il giovane Doc di quell’epoca, l’unico in grado di poterlo aiutare.

Il film è divertente e mai statico, con una brillante interpretazione della fantascienza senza banalizzarla, ma esaltandone le capacità di stimolare l’intelletto dei più giovani, altro motivo per il quale resta una apprezzabilissima opera che affronta con leggerezza e humor il controverso discorso dei viaggi nel tempo.

Inizialmente rifiutato da molte case produttrici perché considerato poco osè, ne fu proposta la sceneggiatura alla Disney che non fu affatto felice di scoprire che in una scena “un figlio baciasse la propria madre”, come accade quando Marty torna nel 1955, considerato il proprio pubblico di riferimento.

Nel 1984 il regista Robert Zemeckis riscuote un notevole successo col film “All’inseguimento della pietra verde” e viene notato da Steven Spielberg che decide di produrre il film, anche se con qualche piccola modifica alla sceneggiatura iniziale, come ad esempio il cambio dell’animale domestico di Doc, da uno scimpanzè ad un più classico cane sotto consiglio di Spielberg che in un’intervista dichiara “nessun film con uno scimpanzè ha mai fatto soldi” o come quando decide di dare il nome “Doc” allo scienziato piuttosto che chiamarlo “Professor Brown” come nella sceneggiatura originale, sostenendo che i bambini non avrebbero mai amato un personaggio che avesse il titolo di professore, insomma piccoli accorgimenti che senza stravolgere l’idea iniziale, hanno contribuito a creare un mito della cinematografia.

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