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Luglio «Metropolis» di Fritz Lang -1927

by Roberto Rosati

“Divisivo” – un aggettivo che va di moda e perfettamente calzante anche per «Metropolis», film del regista tedesco Fritz Lang, uscito nel 1927 ed ambientato nel 2026, fonte d’ispirazione per capolavori successivi come Blade Runner o Star Wars: basti pensare a quanto siano somiglianti il primo robot cinematografico della storia, la macchina umana Maria che compare nel film all’androide di George Lucas in Star Wars, C-3PO.

Anche la musica ha tributato tutti gli onori a questa pellicola: il video «Radio Gaga» dei Queen (1984) rende omaggio a «Metropolis» traendo ispirazione per lanciare un messaggio sul futuro, un tempo distopico ma di speranza.

Amatissimo (come d’altronde molti altri film di Lang) da Hitler, «Metropolis» è un film muto basato sul romanzo di Thea von Harbou, moglie di Lang, e narra di una città suddivisa in livelli e animata da degli enormi macchinari che costituiscono la Macchina M, azionati dal proletariato che abita nel sottosuolo e che provvedono a soddisfare tutte le necessità del primo livello, quello di superficie, pieno di grattacieli abitati dall’élite e dalla parte più ricca e facoltosa della città guidata dal dittatore capitalista Joh Fredersen. Il figlio di quest’ultimo, Freder, vive in una sorta di giardino idilliaco circondato da splendide fanciulle, ignaro delle condizioni in cui versa la classe operaia che gli fornisce tutti i comfort, fino a quando ha una visione di una fanciulla, Maria, che accompagnata dai figli degli operai lo esorta a guardare ai “suoi fratelli”: a seguito di quella visita inaspettata in Freder scatta un sentimento che lo spingerà ad intraprendere un viaggio nel sottosuolo e a scoprire le terribili condizioni in cui versa la classe operaia.

Qui Freder si scambia di posto con un operaio morente e viene invitato ad ascoltare le parole di Maria che racconta agli stremati operai la storia della torre di Babele, predica la pace futura e l’arrivo di un mediatore che porrà fine alle sofferenze a alle pene dei lavoratori perpetrate dai padroni capitalisti; Freder si innamora subito di Maria che ricambia le sue attenzioni dandogli appuntamento l’indomani presso la cattedrale. Nel frattempo Joh fa pedinare il figlio da una spia, “lo Smilzo”, e viene a conoscenza di una cospirazione da parte degli operai dopo il ritrovamento nelle loro tasche di alcune mappe. Freder di ritorno dal sottosuolo cerca un confronto col padre su ciò che ha visto, ma questo si preoccupa solo della Macchina M e dei problemi legati al suo malfunzionamento in caso di rivolta dei lavoratori, e fa visita all’inventore delle macchine che fanno funzionare la città, lo scienziato Rotwang, che vive isolato e si strugge nel mal d’amore, essendo stato innamorato, non ricambiato, della moglie di Joh, Hel, deceduta dando alla luce Freder.

Rotwang presenta a Joh la macchina umana, un robot capace di sostituire l’uomo nelle sue funzioni, e che spera segretamente di resuscitare la sua amata Hel, dando al robot le sembianze umane della donna, e dopo aver visionato le mappe che Joh gli sottopone, gli rivela di un terzo livello sottostante quello dove vivono i lavoratori, e facendo cenno di seguirlo lo porta in un intricato labirinto di cunicoli, dove i due ascoltano i discorsi della giovane Maria. Joh allora ordina a Rotwang di rapire la ragazza, e tramite onde elettromagnetiche trasferisce l’estetica della ragazza al robot, che viene inviato a Yoshiwara, un luogo di svago della città dove la donna androide ammalia i presenti con degli spettacoli sexy, ma essendo stata programmata con un preciso scopo da Rotwang che voleva vendicarsi di Joh per avergli portato via la sua amata, con sorpresa la donna robot sprona la classe operaia ad insorgere e distruggere le macchine, azione che causerebbe l’allagamento del sottosuolo e la morte dei figli degli operai.

Tra colpi di scena e una trama abbastanza lineare, «Metropolis» è un film che ha segnato un’epoca, quella del cinema muto, con tecniche all’avanguardia per quel periodo, e anche se non fu accolto con entusiasmo dal pubblico europeo, spopolò in America, dove grazie a quel successo si affermò uno dei film pionieri della cinematografia fantascientifica, nonché una piccola perla del panorama cinematografico di sempre.

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