Il mese di marzo della nostra agenda Livecode 2024 ci fa conoscere il “teatro delle marionette siciliano” o più comunemente conosciuto come l’opera dei Pupi.
Patrimonio UNESCO dal 2001, questa forma artistica risale al Settecento e trova riscontro positivo soprattutto nei ceti popolari, diventando immediatamente uno dei tratti caratteristici dell’identità culturale sicula.
I pupi animati dai “pupari” mettono in scena come attori un repertorio di opere teatrali e storie derivanti soprattutto dalla letteratura epico-cavalleresca medievale, ma anche opere di Shakespeare e brevi farse sulle gesta dei sovrani siculo-normanni, rimaneggiate liberamente.
L’opera dei Pupi ha affrontato più di una crisi, come quella degli anni Trenta del secolo scorso dove il teatro delle marionette siciliane venne soppiantato dall’avvento del cinematografo o negli anni Cinquanta quando i ceti popolari in seguito al consumismo sfrenato portato dal boom economico, iniziarono ad allontanarsi dalla cultura tradizionale. Negli ultimi decenni l’opera dei Pupi sembra essersi ripresa, grazie anche ad un rinnovato interesse per le tradizioni e la cultura popolare soprattutto nelle nuove generazioni.
Il puparo, ovvero colui che crea ed anima le marionette, è depositario di una cultura antica che viene ancora trasmessa oralmente da maestro ad allievo e nel 2018 le compagnie dei pupari si sono riunite nella “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi”.
Per scoprire di più sul teatro delle marionette siciliane vi invitiamo a visitare la relativa pagina di Wikipedia.
Foto Di Lucarelli – Opera propria, CC BY-SA 3.0