La provincia di Avellino, quella di Caserta e l’VIII Municipalità di Napoli, che comprende Piscinola, Marianella, Chiaiano e Scampia. Sono questi i luoghi che ospiteranno la seconda giornata delle prove aperte al pubblico di “Quartieri di vita. Life infected with Social Theatre!”, il Festival di formazione e teatro sociale della Fondazione Campania dei Festival ideato dal direttore artistico Ruggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic-European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli.
Si parte alle 12 del 1° dicembre al teatro Colosseo di Baiano (Av), dove il regista slovacco Lubomir Martin Bukovy e Francesco Scotto della Cooperativa Proteatro porteranno in scena i frutti del loro laboratorio teatrale con artisti e corsisti del territorio. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Istituto Slovacco di Roma.
Con un breve viaggio di 60 chilometri, i “Quartieri di Vita” fanno poi tappa a Grazzanise, in provincia di Caserta. Alle 16, nella scuola secondaria di primo grado – plesso “Gravante” – il regista polacco Christian Costa e Antonio Nardelli dell’Associazione Teenspark dirigeranno i migranti che hanno partecipato al loro workshop in uno spettacolo che si avvale del sostegno collaborativo dell’Istituto Polacco di Roma.
Il terzo e ultimo appuntamento della giornata coinvolge invece gli abitanti di Piscinola, Marianella, Chiaiano e Scampia. Lello Serao, co-direttore artistico del Teatro Area Nord e di Teatri Associati di Napoli, e gli artisti lituani Rimantas Ribaciauskas e Mantas Janciauskas daranno forma e vita teatrale al laboratorio che hanno tenuto per alcuni abitanti dell’VIII Municipalità di Napoli. La prova aperta al pubblico, realizzata in collaborazione con l’Istituto Culturale Lituano di Roma, andrà in scena alle 20 al TAN-Teatro Area Nord di Napoli.
“Entrambi siamo cresciuti nelle strade di due grandi città della Lituania del primo periodo post-sovietico, quando la vita era piuttosto selvaggia – affermano Rimantas Ribaciauskas e Mantas Janciauskas-. Forse è per questo che siamo attratti da temi sociali difficili, storie ai margini e aree problematiche. Ci affascina il modo in cui Scampia viene ritratta dai media e dai telegiornali, ma sentiamo, anche se non abbiamo mai visitato Napoli prima, che l’immagine del territorio è unilaterale. Quindi veniamo a Scampia, dove ci sono gli edifici delle Vele, per entrare in contatto con le persone e individuare storie che racconterebbero a noi più che ai media. Se la nostra ricerca ha successo, ci auguriamo che da essa possa nascere qualcosa di interessante”.