Venerdì 2 e sabato 3 alle ore 20:45 e domenica 4 dicembre, alle ore 18:00, il Teatro Serra di Napoli, (a Fuorigrotta, in Via Diocleziano 316, adiacente l’Osservatorio Vesuviano), ospita il racconto dolce e autoironico di un percorso, tutto al femminile, di caduta e rinascita per riflettere sulla nostra società, ma anche ridere e sorridere, con la satira sferzante e un po’ dolente di Stefano Benni, nell’adattamento de “La misteriosa scomparsa di Vu” di Mauro Palumbo, che ne cura anche la regia, interpretato da Giulia Piscitelli. Info e prenotazioni: [email protected], 347.8051793.
Vu è una donna come tante, che vive una profonda crisi: ormai si è confinata in casa e non riesce neanche più ad uscire senza avere crisi di panico o picchi acuti di depressione. Sotto i colpi martellanti di un mondo fatto per uomini, è letteralmente andata in pezzi. Con il pubblico, in una sorta di auto-seduta psicoanalitica, cerca di rimettere insieme tutti questi pezzi: uno in particolare, Vu doppio. Senza questo pezzo fondamentale, che non riesce proprio né ad individuare, né tanto meno a ritrovare, Vu si sente completamente persa. Ma, al termine del viaggio, ripercorrendo tutte le fasi fondamentali della sua vita, Vu riesce a ritrovare Vu doppio, a guarire da tutte le ferite e, finalmente, ad uscire di casa.
Un testo dal sapore comico, sferzante, dolente: la protagonista è un personaggio femminile alla ricerca della propria identità spezzata. Vu è appena nata ed è già carica di entusiasmo, curiosità e passione per la vita. Intorno a lei accadono cose meravigliose. Presto, però, il mondo le riserva la prima delusione, il primo tradimento e lei inizia a perdere la fiducia nel prossimo: da quel momento la sua vita sarà una corsa affannata e funambolica alla ricerca di un pezzo mancante, di qualcuno o qualcosa che possa dare un senso alla sua vita, ripercorrendola alla ricerca di un pezzo mancante, W, in un percorso surreale, comico e drammatico allo stesso tempo. É una donna insicura, agitata, nevrotica. Vive in un continuo squilibrio immersa in un mondo che invia messaggi contraddittori, passando dal dramma della realtà ad una superficialità sconcertante con la stessa velocità con cui si cambia canale. Così, rimpiangendo un’infanzia perduta per sempre, Vu cerca una risposta al proprio malessere interrogandosi sui grandi drammi della vita: la povertà, la guerra, l’amicizia, l’amore, l’intolleranza ed il cinismo. Vu vive nel rimpianto e non si dà pace. Che fine ha fatto Vu doppio? Ogni tanto pensa di riscoprirlo in una persona del proprio passato: il nonno Wilfredo, il fidanzato Wolmer, l’amica del cuore Wilma. Ma W non è nessuno di loro. Vu è una donna universale: compie un viaggio onirico che la porterà a ricongiungersi con una parte di lei che aveva perduto.
Interprete di questo difficile, rocambolesco e paradossale monologo è la brava e coinvolgente attrice Giulia Piscitelli, allieva del Laboratorio del Teatro Serra, prima di diplomarsi Accademia Mercadante di Napoli che ha già incarnato questa donna dalla virtuosa unicità: “in Vu ormai c’è tanto di me – dice Giulia – Ho studiato il monologo del prologo per entrare in Accademia e durante gli anni della formazione l’ho spesso ripreso, fino a portarlo più volte in scena. Nel tempo, il personaggio è cresciuto con me, diventando più matura, più consapevole, ma anche più arrabbiata e delusa. Trasformazioni che ci consentono di scoprire cose sempre nuove in questo testo.
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