Home SezioniTeatro Sabato 12 e domenica 13 arriva al Teatro Sala Molière di Pozzuolo Paolo Faroni con “Un’ora di niente”

Sabato 12 e domenica 13 arriva al Teatro Sala Molière di Pozzuolo Paolo Faroni con “Un’ora di niente”

by Comunicato Stampa

Sabato 12 e domenica 13 arriva al Teatro Sala Molière di Pozzuolo Paolo Faroni con “Un’ora di niente”

L’autore, attore e regista di Casale Monferrato porterà in scena l’amore con sessanta minuti di spettacolo tragicomico

Sabato 12 e domenica 13 novembre sul palco del Teatro Sala Molière di Pozzuoli (Na), presso la sede di ArtGarage (Via Bognar, 21), con la direzione artistica di Nando Paone, andrà in scena “Un’ora di niente” di e con Paolo Faroni. Mescolando narrazione e stand up comedy, cabaret e prosa, l’autore, attore e regista di Casale Monferrato, si avventurerà in un flusso di coscienza potentemente comico e poetico che non fa sconti a nessuno, in primis a se stesso: dagli amori platonici alle perversioni sessuali, il monologo racconta il continuo sballottamento tra desiderio di elevarsi ed istinto animale dell’autore, all’insegna di un’esistenza che è insieme “paradiso e schifezze”.

«Il niente è diventato il nucleo intorno al quale ruota il testo, prendendo spunto dalla regina Mab di Mercuzio, dove lui fa un discorso sull’amore, la passione e il desiderio e Romeo gli dice: “Basta, perché tu parli di niente!” e Mercuzio gli risponde: “Sì, io parlo di sogni” – così Faroni spiega l’idea e l’essenza del suo spettacolo -. In realtà l’amore è il luogo dove si rivela all’ennesima potenza il conflitto tra corpo, spirito, anima e natura. Per descrivere questo concetto io parto anche dalle mie cose personali perché il principio della stand-up sarebbe uno che ci mette la faccia.»

Un monologo comico sul conflitto tra natura e spirito, tra eccezionalità e quotidianità, tra bisogni e sogni e di come tutti questi conflitti trovino nell’amore il loro campo di battaglia. L’amore come l’atto creativo e gratuito per eccellenza, l’amore che ispira la poesia e che domina su tutto e allo stesso tempo su niente. L’unica vera rivoluzione, come scrisse Majakovskij, che pure aveva cantato ben altra rivoluzione: “L’amore è il cuore di tutte le cose. Se cessa di funzionare tutto si atrofizza, diventa superfluo, inutile”.

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