Home Arte Capodimonte, Cecily Brown e la sua “The Triumph of Death” per il ciclo “l’Opera si racconta”

Capodimonte, Cecily Brown e la sua “The Triumph of Death” per il ciclo “l’Opera si racconta”

by Rosanna Astengo

 

Sarà esposta dal 10 febbraio al 1 maggio 2022 al Museo e Real Bosco di Capodimonte The Triumph of Death, 2019, la monumentale tela (535,94 cm x 535,94 cm) dell’artista Cecily Brown una delle opere più grandi da lei realizzate. Uno straordinario dipinto eseguito, dopo un viaggio in Sicilia che l’artista ha fatto nella primavera del 2019 quando ha visitato il noto affresco “Il Trionfo della Morte” della metà del 1400 situato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.

La mostra di Cecily Brown è curata da Sergio Risaliti e realizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dall’associazione Amici di Capodimonte ets in collaborazione con la galleria londinese Thomas Dane Gallery.

L’esposizione si inserisce nel ciclo “L’Opera si racconta”, mostre focus finalizzate a mettere in risalto singoli capolavori della collezione permanente, ma non solo, raccontati in una chiave nuova, spesso in dialogo con altre opere, per svelarne la complessità e il proprio contesto di origine. Dal 2017 ad oggi sono state esposte, nella sala dedicata al primo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte, La donna con il liuto di Vermeer, Il Cristo in croce di Van Dyck, La Parabola dei Ciechi di Pieter Brueghel il Vecchio, La Sacra Conversazione di Konrad Witz, Letizia Ramolino di Antonio Canova, quest’ultima con un restauro in mostra che il pubblico ha potuto seguire e apprezzare in tutte le sue fasi, Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna di Francesco Jacovacci, opera anch’essa oggetto di un restauro sostenuto dall’associazione Amici di Capodimonte Ets.

Sia nella sua versione originale che in quella rielaborata dall’artista, The Triumph of Death presenta la Morte come un cavaliere apocalittico in cima a uno spettrale cavallo bianco. Con grande forza, questa creatura terrificante si sbarazza dei vivi che incontra lungo il suo cammino, senza la minima apprensione. Uno degli elementi più sorprendenti nella tela di Cecily Brown è il simbolo della croce che divide formalmente il quadro in quattro pannelli, richiamando così l’affresco palermitano di 6 metri per 6,40, staccato dal cortile del palazzo Sclafani dopo i danni per i bombardamenti nel 1944, e diviso in quattro pannelli per essere restaurato, prima del trasferimento a Palazzo Abatellis. Sfortunatamente il taglio ne rese fragili i margini che col tempo si sono deteriorati. Cecily Brown integra brillantemente questa cicatrice nel suo lavoro e concettualmente la lega alle preoccupazioni contemporanee come la distruzione, il recupero e la ricostituzione.

L’esposizione presenta anche una serie di disegni realizzati dall’artista dopo aver completato il dipinto. Questi lavori su carta ci mostrano come la curiosità e l’interesse di Cecily Brown per un soggetto continui ben oltre la creazione di una singola opera. I disegni ricordano, sia all’artista che allo spettatore, che c’è sempre più di una soluzione alla sfida della rielaborazione di opere iconiche della grande tradizione figurativa.

“Nei disegni, esposti a Capodimonte, variano di continuo le figure, si accumulano e infittiscono i dettagli, oppure l’immagine si svuota, mentre la figura dello spettrale cavallo della Morte è un tema sviscerato a fondo con cromatismi diversi e un andamento della linea che muta ad ogni nuova invenzione, calcando ora su questa, ora su quella temperatura emozionale” afferma il curatore Sergio Risaliti.“Cecily Brown è un’artista che sa reinventare il rapporto tra arte contemporanea e grande tradizione figurativa senza indugiare in sterili citazioni. Ha spesso dichiarato che ama dipingere le figure in movimento, la tensione e la violenza, ma anche l’eccitazione e il colore. Per lei il confine tra astrazione e figurazione è molto labile. I suoi dipinti, impastati di energia, generano immediatamente empatia in chi li guarda, grazie a pennellate vorticose che tracciano linee sinuose e disegnano forme semi astratte. Il risultato è una composizione colma di armonia ed equilibrio, ma allo stesso tempo profonda e stratificata. Corpi, oggetti, animali e vegetazione si confondono e si fondono in una danza caleidoscopica di colori e pennellate che hanno ritmi e direzioni diverse. Una freschezza di ispirazione e trascendenza gestuale che l’artista mantiene sempre vivaritornando più volte sul dipinto o lavorando su più tele in modo da poter sperimentare diverse possibilità compositive” aggiunge il curatore.

“Per la prima volta nella sala de ‘L’opera si racconta’, viene esposto l’immenso dipinto di Cecily Brown, cinque metri per cinque, grande quasi quanto l’affresco di Palermo, sua musa ispiratrice, esprime come la pittura racconti sempre la storia della pittura, e come la peculiarità del suo sguardo colto reinventi la storia del Trionfo della Morte” afferma Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. “Poche opere come l’affresco di Palazzo Abatellis meritano la solenne denominazione di ‘trionfo’. La morte trionfante dell’opera di Palermo sembra calpestare la giovinezza e l’amore. Nell’affresco siciliano un grande cavallo bianco con le costole visibili sotto la pelle è cavalcato da uno scheletro armato di arco e frecce, come Cupido, ma sono frecce per uccidere, mentre una falce pende dal lato della sella. Il cavallo e il suo cavaliere calpestano i morti che hanno trucidato sotto i gli zoccoli, saccheggiando i divertimenti dei giovani riccamente vestiti che ballano e si corteggiano al suono di un liuto. Quando un’artista come Cecily Brown, immersa nelle immagini e nella pittura, afferra un’opera d’arte e le restituisce la propria eco, corpo a corpo con la pittura, è capace di trasformare la scena in un vivace balletto, una gioiosa danza macabra dove il cavallo della Morte fa un lungo sorriso e muta in un cavallo di un circo fantastico” riflette il direttore Bellenger.

“È un onore enorme per me esporre una mia opera al Museo e Real Bosco di Capodimonte che vanta una collezione così straordinaria. Napoli è la mia città preferita, nel mio paese preferito ed è sempre un’emozione mostrare qui il mio lavoro. Sarà interessante vedere esposto The Thiumph of Death in Italia, stesso Paese in cui è situato l’affresco palermitano Il Trionfo della Morte” afferma Cecily Brown.

Cecily Brown è nata a Londra nel 1969 e ora vive e lavora a New York. L’artista è considerata una delle maggiori pittrici contemporanee, nota per la sua pennellata esuberante, la ricca tavolozza e l’intensa energia della sua pittura. Spesso trova ispirazione in opere iconiche – è il caso di The Triumph of Death –  come strumento per esplorare temi contemporanei di grande attualità.

 

Queste l’elenco delle sue mostre personali: Cecily Brown, Blenheim Art Foundation, Blenheim Park, Inghilterra (2020), We Didn’t Mean To Go To Sea, Thomas Dane Gallery, Napoli, Italia (2019); Cecily Brown, Louisiana Museum of Modern Art, Humblebaek, Danimarca (2018); Triumph of the Vanities II, The Metropolitan Opera House, New York (2018); If Paradise Were Half as Nice, Instituto Tomie Ohtake, San Paolo. Ha esposto sue opere anche al Museo Oscar Niemeyer, Curitiba, Brasile; The Iberê Camargo Foundation, Porto Alegre, Brasile (2018). All’elenco si aggiungono: Cecily Brown: Rehearsal, MCA Santa Barbara, CA (2018); Cecily Brown: Shipwreck Drawings, the Whitworth Art Gallery, Manchester, Inghilterra (2017); Cecily Brown: Rehearsal, The Drawing Center, New York NY (2017); Madrepora, Thomas Dane Gallery, Londra, Inghilterra (2017). Sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche dei seguenti musei: Solomon R. Guggenheim Museum, New York NY; Whitney Museum of American Art, New York NY; Tate, Londra, Inghilterra.

Informazioni:

Costo: la mostra è visitabile con il biglietto di ingresso al museo 12 euro adulti, 2 euro (dai 18 ai 25 anni), gratuita per i minori di 18 anni

Orari di apertura: lunedì-domenica, dalle ore 8.30 alle ore 19.30, giorno di chiusura il mercoledì

Ufficio accoglienza: 081 7499130 – [email protected]

Sito webwww.capodimonte.cultura.gov.it

Potrebbe interessarti