Home Arte Il lungo weekend al Museo e Real Bosco di Capodimonte: apertura serale, musica e laboratori dedicati ai piccoli

Il lungo weekend al Museo e Real Bosco di Capodimonte: apertura serale, musica e laboratori dedicati ai piccoli

by Rosanna Astengo

Meravigliosa, emozionante, spettacolare, unica, straordinaria, fantasmagorica, semplicemente sublime… Gli aggettivi si susseguono lungo le pagine dei libri-firma in cui tanti visitatori hanno voluto lasciare il loro commento dopo aver visto e ‘ascoltato’ la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger. L’altra parola che ricorre spesso è ‘allestimento’, ovvero la scenografia coinvolgente ideata dall’artista Hubert le Gall come la regia di un’opera musicale, che ha stregato adulti e bambini, e che ricorre nelle diverse grafie e nelle diverse lingue dei visitatori della mostra.

L’esposizione, unica nel suo genere, celebra l’intera civiltà illuminista della Napoli nel ‘700, una grande città europea, capitale mondiale della musica. E’ dedicata al M° Roberto De Simone, compositore, regista, drammaturgo, grande personalità di spicco della cultura teatrale e musicale che nel 1987, da direttore artistico del Teatro di San Carlo ne celebrò, il 250° anniversario della nascita con “La Festa Teatrale”. E la mostra, promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il Teatro di San Carlo di Napoli, in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte ets e la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, è stata concepita proprio come una festa, trasformando le sale dell’Appartamento Reale, in un palcoscenico d’eccezione nel quale sono andate in scena il Teatro di San Carlo, con la sua sartoria oggi diretta da Giusi Giustino e le porcellane di Capodimonte. Ma il vero filo conduttore resta la musica che ha permesso al visitatore di immergersi in un mondo incantato, grazie all’uso delle cuffie dinamiche – non semplici audioguide – attivabili passando di sala in sala. Da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli, selezionate da Elsa Evangelista con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi artistici di ciascuna sala, tutte le musiche ora sono disponibili anche sull’app Capodimonte, liberamente scaricabile su Google play o App store.

Un’esposizione con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti,Giusi Giustino e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati rispettivamente nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli (oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli).

La mostra termina nella sala della Culla con Carosello Napoletano, il nome scelto per l’installazione multimediale progettata e realizzata da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni). Capodimonte è al tempo stesso spettatore e attore di un’epoca – il Settecento e il periodo del regno borbonico – frenetica e seducente, ricca di fascino e ingegno creativo, che ha reso Napoli vera capitale di un regno, al suono roboante delle esplosioni ed eruzioni del Vesuvio di quegli anni. L’uso delle tecnologie multimediali valorizza lo spazio creando un dialogo tra passato e presente, in un fluire di immagini e suoni che lo trasformano in una grande macchina teatrale.

Questo weekend, da venerdì 8 a domenica 10 ottobre 2021, per salutare insieme al pubblico e festeggiare la mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha previsto un programma di attività, per grandi e piccini, che avrà inizio venerdì sera 8 ottobre con una speciale apertura serale dalle ore 19.30 alle ore 22.30 (ultimo ingresso ore 21.30) al costo di 2 euro (fino ad esaurimento posti).

Ecco il programma delle attività nel dettaglio:

Venerdì 8 ottobre, ore 20.30, Salone delle Feste – Quintetto d’archi del Teatro di San Carlo

Daniele Baione (I Violino), Erika Imola Gyarfas (II Violino), Angelo Iollo (Viola), Silvano Fusco (Violoncello) e Pasquale Maddaluno (Contrabbasso)

Musiche di G.B. Pergolesi, G. Paisiello, D. Cimarosa, A. Scarlatti

In omaggio alla selezione musicale presente nella mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”, un Quintetto d’archi del Teatro di San Carlo eseguirà, nel Salone delle Feste, un concerto con brani tratti dal Flaminio di Gian Battista Pergolesi e dello stesso compositore, brani da Lo frate ‘nnammorato, da La Serva padrona e dalla sinfonia da Achille in Sciro. Risuoneranno anche le note di Giovanni Paisiello (Sinfonia in re maggiore per archi e Nina, o la pazza per amore) e la sinfonia da Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa, oltre al Quartetto n. 1 in re maggiore, Quartetto n. 3 in la minore. In chiusura brani tratti dal Concerto n. 3 in fa maggiore e dalla“Dirindina” di Alessandro Scarlatti.

sabato 9 ottobre, ore 11.00 – Da Pergolesi a Mozart, le musiche di Napoli Napoli

visita guidata con M° Elsa Evangelista

Come sono state scelte le musiche della mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” presenti in ogni sala? Per il finissage di un’esposizione unica nel suo genere che ruota proprio intorno alla musica, la M° Elsa Evangelista svelerà come è avvenuta la selezione delle opere musicali e la scelta delle relative esecuzioni. Appuntamento per questa speciale visita che rappresenta un’introduzione e un’invito all’ascolto al primo piano del Museo (sala della Tazza).

Massimo 25 partecipanti. Prenotazione obbligatoria inviando una mail all’indirizzo [email protected]. La visita è inclusa nel biglietto di ingresso al museo. Per informazioni 081 7499130.

domenica 10 ottobre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30

C’era una volta… Che ti passa per la testa? Parrucche e altre bizzarrie

ispirato alla mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica

laboratorio didattico di costumi e parrucche per bambini a cura di Amici di Capodimonte ets

In occasione del finissage della mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte con il Teatro di San Carlo, l’Associazione Amici di Capodimonte ripropone il laboratorio creativo gratuito rivolto a bambini, con lo scopo di coinvolgere anche il pubblico dei più piccoli nell’esperienza immersiva e spettacolare della mostra.

Dopo una breve visita all’Appartamento Reale di Capodimonte, animato da manichini vestiti con abiti di scena dello storico repertorio del Teatro di San Carlo, e dalle strabilianti parrucche create per la mostra – vere e proprie costruzioni di cappelli, ornamenti, gioielli e finanche battelli, come quella “à la Belle Poule” che celebra la marina militare francese – i bambini inizieranno un’attività di laboratorio in cui ciascun partecipante creerà coloratissime parrucche attraverso l’utilizzo di materiale da riciclo e scampoli del laboratorio di costumi del Teatro, che verranno portati con sé al termine delle attività.

I bambini impareranno a guardare con occhi diversi oggetti di uso quotidiano e, chi lo vorrà, potrà portare con sé un giocattolo che non usa più a cui dare nuova vita, proprio come usavano fare i più famosi coiffeur delle corti europee.

Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria: [email protected] (attendere mail di risposta). Per bambini di tra gli 8 e i 10 anni. I genitori o accompagnatori dovranno affidare i bambini (muniti di biglietto gratuito) agli operatori alle ore 10.15 in punto presso l’ingresso della biglietteria e non potranno partecipare o assistere alle attività. Alle ore 12.30 i genitori potranno ritirare i bambini alla fine delle attività all’ingresso della Sala Sol Lewitt (adiacente all’auditorium).

Sabato 9 ottobre, ore 10.30 e domenica 10 ottobre, ore 17.00

C’era una volta una regina che viveva…in una tazza…?

Visita guidata per bambini a cura di Vincenzo Mirabito dei Servizi educativi del Museo

Una speciale introduzione alla mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” per i bambini con un linguaggio semplice e diretto. Una favola che comincia, come tutte le fiabe, con “C’era una volta..” e che condurrà i più piccoli alla scoperta della Napoli capitale di un regno con tanti re e tante regine, grazie a un apparato didascalico, presente in tutte le sale, pensato proprio per i piccoli.

Prenotazione obbligatoria (massimo 20 partecipanti) scrivendo una mail a [email protected]. Attività inclusa nel biglietto di ingresso al museo. Per informazioni 081 7499130. Appuntamento all’atrio del primo piano (sala della Tazza) con Vincenzo Mirabito dei Servizi educativi del Museo.

Venerdì 8 ottobre, ore 19.30-22.30 / Sabato 9 e domenica 10 ottobre, dalle ore 10.30

La Musica al tempo dei Borbone e la Dama di Corte

attività a cura di MusiCapodimonte

Per tutto il finissage le attività di MusiCapodimonte saranno un omaggio alla mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” con la musica del M° Rosario Ruggero nella sala degli Arazzi e la Dama di Corte della Compagnia Arcoscenico nelle sale dell’Appartamento Reale.

Fruizione libera, inclusa nel biglietto di ingresso al museo.

Tutte le attività sono comprese nel biglietto di ingresso al museo. Obbligatorio esibire il proprio green pass e indossare la mascherina.

I protagonisti della mostra

Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e curatore della mostra

La mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica completa la trilogia di mostre concepite come rilettura delle collezioni permanenti. Dopo la libertà di Carta Bianca. Capodimonte imaginaire e la rilettura e l’operazione di recupero della memoria attuata con Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere, mancava la cultura come festa, la festa che riconcilia sempre Napoli, che qui costituisce una cultura, un’economia, quasi una condizione metafisica: mancava un’esposizione che fosse una festa. A Napoli, festa è sempre musica. Carlo di Borbone lo aveva capito perfettamente, così come aveva capito che per creare un nuovo regno alla metà del XVIII secolo sarebbe stato utile ricorrere al modello di governo del suo bisnonno Luigi XIV e alla creazione della Manifatture Reali, del Teatro e dell’Accademia Reale di Musica. Questa mostra è un omaggio a quella politica, in cui musica e arti decorative danno il tono ai nuovi regni europei. Tra le immagini del pubblico che porto nel cuore, in questi due anni di esposizione, c’è senz’altro quella di una visitatrice che, rapita dalla musica, ha cominciato a ballare nelle sale: aver saputo regalare emozioni rappresenta una grande soddisfazione per me e per tutto lo staff di Capodimonte”

Hubert Le Gall, scenografo, autore dell’allestimento

Per uno scenografo ogni esposizione d’arte è una nuova storia da raccontare, con attori, autori, avventure, atmosfera e colori. Ma in questa esposizione lo scenografo ha un ruolo più attivo e svolge un’attività che ricorda quella del regista: le opere sono presentate per essere inserite in una trama, immergendo il visitatore in un universo che lo trasporta nello spazio e nel tempo. La mostra segue la disposizione degli appartamenti reali e sviluppano temi che evocano un passato ancora molto attuale. Sono pochi i musei che possono sviluppare un progetto così ambizioso e creativo, ma come dice spesso il direttore Sylvain Bellenger, solo a Napoli si possono realizzare i miracoli”

(dal catalogo della mostra, Electa 2019)

Stéphane Lissner Sovrintendente Teatro di San Carlo

Napoli, Napoli, Di lava, porcellana e musica” non è soltanto una bellissima esposizione di uno dei musei più straordinari d’Europa, ma è soprattutto la prima mostra di una grande istituzione museale internazionale espressamente basata sulla Musica. Il Teatro di San Carlo non poteva non essere protagonista dell’idea di Sylvain Bellenger con la propria storia, le opere e i ricchi costumi curati dalla nostra direttrice di Sartoria Giusi Giustino. Saremo sempre felici di affiancare iniziative di grande bellezza come questa”.

 

Emmanuela Spedaliere, Direttore Generale Teatro di San Carlo

Il Museo di Capodimonte è stato costruito subito dopo il Teatro di San Carlo, a partire dal 1738, dallo stesso architetto Medrano, per volontà di Carlo di Borbone. Questo simbolo di continuità e di collaborazione è continuato nei secoli e oggi si è rafforzato con la straordinario progetto della mostra “Napoli, Napoli” che ha visto le migliori forze del nostro Teatro affiancare il Museo di Capodimonte. Siamo pronti per future avventure, sempre nel segno della valorizzazione del patrimonio, insieme anche con il nostro Museo MeMus, destinato a conservare alcune delle sezioni espositive da noi prodotte per la grande mostra a Capodimonte”.

Giusi Giustino, direttrice della Sartoria del Teatro di San Carlo

Questa mostra è unica e irripetibile, è sontuosa, unisce la porcellana di Capodimonte ai costumi delle Opere del Teatro di San Carlo. Un costume è la rappresentazione di un personaggio e nasce da una ricerca minuziosa. Studio del libretto, bozzetto, campionatura prima che mani esperte cuciano i pensieri e i sogni per regalarli al personaggio e allo spettatore. Dietro ad ogni spettacolo ci sono mesi di preparazione e tutti lasciano un ricordo. La particolarità dei costumi scelti per la mostra di Capodimonte è la loro maestosità, nel percorso si intrecciano le molteplici facce di Napoli, il sacro e il profano, la miseria e la nobiltà”.

avv. Errico di Lorenzo, presidente di Amici di Capodimonte

E’ stato uno straordinario successo dovuto a un’invenzione del direttore Sylvain Bellenger che ancora una volta ha dato prova di avere una mente particolarmente ‘colorata’ e in maniera geniale ha messo in scena un gesto d’amore per Napoli, rappresentandola nelle sue grandezze: la musica, i costumi e le arti applicate”

prof. Pier Giulio Cappelletti, direttore Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli

Il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Ateneo Federico II è stato particolarmente felice di essere stato coinvolto in questo importantissimo evento, che come tutti sappiamo è giunto in un momento molto difficile per tutte le realtà espositive e culturali. Gli oltre ottanta reperti, tra cui bombe vulcaniche, minerali e medaglie di lava, assieme a volatili e mammiferi tassidermizzati, mirabilmente collocati ed armonizzati nelle diverse sale e collezioni, hanno contribuito a rendere unica questa mostra, nata da una atmosfera unica, quella della Capitale del Regno e delle Arti, che è stata ricreata tramite la sintesi e la rappresentazione tra l’incontro tra le diverse arti”.

M° Elsa Evangelista, ha selezionato le musiche per la mostra e scelto le loro esecuzioni

Il filo conduttore di questa mostra, è sicuramente la musica. Infatti, il direttore Sylvain Bellenger sottolinea frequentemente che questa mostra senza musica, senza l’audio guida non si può visitare. E ha perfettamente ragione, perché i brani musicali che ho scelto per ogni singola sala, oltre a farci tuffare nel secolo d’oro della grande scuola musicale napoletana, accompagnano il visitatore in un viaggio immaginario nella storia e nelle arti, raccontando la Napoli del ‘700, capitale del Regno delle due Sicilie. La mostra è un’apoteosi di bellezza, di emozioni, di esaltazione. E’ il trionfo delle arti: l’arte pittorica, della porcellana, della musica, del teatro. La scelta delle musiche non poteva che ricadere sulle opere dei compositori della grande Scuola Musicale Napoletana del ‘700. Ho seguito l’allestimento, il significato, le emozioni di ogni singola sala-proprio come avviene quando si compone una colonna sonora di un film- il compositore compone in base alla sceneggiatura e in base al testo del film, interpretando con la musica i momenti ora drammatici, ora allegri”

M° Alessandro De Simone, ha realizzato il commento storico-critico alle musiche:

Affrontare il tema del teatro e della musica a Napoli durante il Settecento corrisponde a una vera e propria opera di disincrostazione, simile alla pulitura di un antico e fragile reperto archeologico, un minuzioso e attento lavorio di rimozione dei sedimenti accumulati nel tempo, che hanno obliterato significati e linguaggi originari. Oggi risulta di enorme complessità comprendere l’esatta portata dei fattori che determinarono l’affermarsi di una così alta cifra stilistica, tale da dominare per oltre un secolo, divenendo modello insuperato per artisti di mezza Europa”.

(dal catalogo della mostra, Electa 2019)

M° Carmine Santaniello, Direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli

Ho sempre ritenuto indispensabile la collaborazione tra Istituzioni che condividono le stesse finalità artistiche e culturali. Per questo il Conservatorio San Pietro a Majella si è reso volentieri ben disponibile nel contribuire all’allestimento della mostra Napoli Napoli. Di lava porcellana e musica organizzata dal Museo di Capodimonte, fornendo alcuni preziosi strumenti della collezione del Conservatorio. Così i pianoforti donati da Caterina II di Russia a Giovanni Paisiello e a Domenico Cimarosa, come pure il prezioso mandolino di Fidele Barnia, hanno arricchito l’esposizione aggiungendo alla narrazione storico-artistica un significativo valore testimoniale. Abbiamo offerto in tal modo la possibilità ad un più vasto pubblico di meglio recepire i forti legami esistenti tra le arti nell’articolato quadro storico sociale dell’età borbonica”.

M° Luigi Sisto curatore delle collezioni di strumenti musicali del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella

I pianoforti a tavolo Adam Beyer (Londra 1780) e Michail Kirschnick (San Pietroburgo 1781), dono di Caterina II di Russia a Domenico Cimarosa e a Giovanni Paisiello, sono indiscutibilmente tra i principali simboli delle collezioni di strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella. Nel racconto di Ettore Santagata, economo del conservatorio napoletano negli anni della direzione di Francesco Cilèa (1916-1935), il pianoforte di Cimarosa fu acquistato dai Cefaly di Cortale e lasciato al Real Collegio di Musica per il tramite di Francesco Florimo. Il pianoforte di Paisiello, proveniente dal Reale Albergo de’ Poveri, divenne parte delle collezioni del San Pietro a Majella nel 1926, all’indomani dell’inaugurazione del suo Museo Storico-Musicale. Insieme al preziosissimo mandolino “milanese” Fidele Barnia (Venezia 1767), si sono resi anch’essi protagonisti della mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, raccontando da una prospettiva diversa il ruolo avuto dalla cultura musicale napoletana e dai suoi compositori nell’Europa del Settecento”.

Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni), autore dell’installazione multimediale nella sala della Culla, ultima sala della mostra, dal titolo “Carosello napoletano”

Carosello è una parola derivata dal napoletano carusiello (palla di creta) che a sua volta deriva da caruso (ragazzo) e che sta a indicare un movimento turbinoso e vivace, in poche parole: Napoli. Uno degli aspetti più interessanti del lavoro è forse la relazione che siamo riusciti a creare tra le immagini e lo spazio della Sala della Culla, tra materia e percezione visiva, e da questa relazione nasce un soggetto autonomo, altro. Il progetto installativo parte con il compito di sintetizzare, con forme e modalità contemporanee quello che nel percorso della mostra è esposto in forma statica, riuscendo ad assumere via via un carattere ed un significato proprio, restituendo allo spettatore di oggi le emozioni e la “maraviglia” tipica del ‘700 napoletano e di tutto il periodo borbonico. Napoli è un infinito vasto e stratificato racconto che essa stessa mette in scena quotidianamente da più di 2000 anni, dove i copioni si ripetono, sempre diversi ma sempre uguali, una storia dove il produttore è la natura, dove i suoni, le grida e la vita stessa sono amplificate dalle cavità sotterranee che creano la cassa armonica della città. Un luogo di una stabile instabilità dove la relazione dei suoi abitanti con l’imprevedibile, il meraviglioso e il terrificante è storia che continua senza soluzione di continuità dalla sua fondazione. Napoli educa al bello, basta saper guardare, forse il linguaggio “multimediale” e delle nuove tecnologie può aiutare proprio a questo: sollecitare lo sguardo, soffermarsi e ri-conoscere il valore di ciò che la quotidianità a volte nasconde”.

Tommaso Ottieri, autore del trompe-oeil che introduce alla mostra e invita il pubblico ad entrare in scena

Per Napoli Napoli ho cercato di rendere al massimo la magnificenza, la gloria e lo splendore che questa città mi ha sempre mostrato, dentro gli ori, gli sticchi ed i velluti, ma anche attraverso le feritoie, i rivoli di luce, le ombre violacee dei muri di tufo. La bellezza di un Purgatorio tutto sommato sopportabile, per uomini come i napoletani abituati ad ogni tipo di paradiso su questa terra. Ho dipinto uno frammento del San Carlo, l’ho reso quinta scenica, ci ho immaginato le persone camminarci dentro, come sospese dentro l’aria senza tempo di quel teatro immensamente magnifico”.

Giovanni Lombardi, presidente gruppo industriale Tecno e presidente dell’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte

Siamo sempre al fianco della direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte per lo sviluppo dei suoi progetti culturali ma siamo particolarmente orgogliosi di aver sostenuto la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, unica del suo genere che ha riscosso enorme successo nel pubblico, soprattutto con l’installazione multimediale ideata da Stefano Gargiulo (Kaos produzioni), il ‘Carosello Napoletano’ che restituisce la meraviglia del Settecento come secolo d’oro in cui Napoli davvero era capitale della musica e delle altre arti”.

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