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Perchè il liceo coreutico?

by Maria Virginia Marchesano

Il liceo coreutico, in Italia, è stato istituito col Decreto del Presidente della Repubblica n.89 nel 2010.

Si tratta di un indirizzo di studi che offre l’opportunità di conciliare gli studi liceali (Lingua e Letteratura Italiana, Storia, Filosofia, Lingua e cultura straniera, Matematica, Scienze naturali, Fisica e Storia dell’Arte) con materie di indirizzo coreutico (Tecnica della danza classica,Tecnica della danza contemporanea, Storia della danza, Storia della musica, Teoria e pratica musicale per la danza, Laboratorio coreutico e Laboratorio coreografico).

Dunque finalmente la danza e la scuola, la danza a scuola, la danza per la scuola.

A ben guardare il binomio “danza – scuola” è uno strumento  dalle straordinarie potenzialità educative nonchè politiche, in quanto, può coltivare e far fiorire una generazione di cittadini di nuovo profilo, capaci di proporre un rinnovato senso dell’inclusione, della discussione, del confronto e della democrazia.

Se, raccogliendo l’insegnamento di Antonio Gramsci, concordiamo sul fatto che la scuola è ciò che consente agli esseri umani di costruirsi come persone complete, capaci di armonizzare capacità e bisogni,di appropriarsi con consapevolezza della propria vita, di mantenerla in attività, di “strapparla allo stato di lettera morta”, di far comprendere, scoprire, difendere e desiderare  il senso che vi si trova depositato, allora, lo studio della  danza non può non essere considerato come  l’alleato e il compagno di viaggio migliore.

Il punto di partenza della danza, infatti, è l’amore per la conoscenza.

Occorre conoscere il proprio corpo,dalla pelle alle ossa, allenare il senso interno della propriocezione, per riuscire a comprendere gli ingranaggi profondi del nostro corpo e muoverli con consapevolezza come atti di bellezza.

Tecnicamente allenare la propriocezione vuol dire costruire uno schema corporeo globale, che, in qualsiasi momento,  possa restituire un’immagine precisa di se stessi e della propria posizione nello spazio.

La costruzione di uno schema corporeo adeguato è fondamentale nello sviluppo e nell’educazione alla danza, poiché grazie a tale schema è possibile intervenire e rimodulare continuamente le diverse parti del proprio corpo in modo funzionale.

Non è possibile, ad esempio, correggere un errore nella postura o nell’esecuzione di un battement tendu en tournant se non si conosce  il proprio schema corporeo e non lo si rende disponibile al cambiamento. Come non è possibile modificare l’arredamento della propria abitazione se non si posseggono nemmeno le chiavi per entrare, è necessario innanzitutto avere la chiave d’accesso al proprio corpo, cioè conoscerlo, per poter danzare.

Studiare danza,dunque, ci pone nella condizione continua di scendere in profondità, di scavare, di capire, di agire e di sentirsi agiti. E’ uno scavo continuo all’interno di se stessi che  conduce  il corpo ad aprirsi all’esterno, al contatto e alla relazione con l’altro con coscienza, rispetto e educazione.

L’etimologia stessa del termine coreografia, come suggerisce Anne Teresa De Keersmaeker(danzatrice e coreografa belga), può essere un invito a riflettere. La “coreografia” è una fusione di due concetti greci: “chore” e “grafein”.

“Chore” significa “coro” e “grafein” significa “scrivere”.  In questo senso la coreografia può essere immaginata come l’arte di scrivere e organizzare il tempo e lo spazio che esiste tra un gruppo di persone.

C’è allora un esercizio politico latente nella danza? C’è forse lo studio e la comprensione dell’essere insieme? Della democrazia?

La risposta, a mio avviso, è sì. 

E se la coreografia per etimologia insegna ad organizzare la bellezza degli incontri di persone nel tempo e nello spazio, non è proprio la scuola che ci insegna ad interpretare le dinamiche e la storia di queste relazioni?

Lo studente del liceo coreutico, forse più di altri, si colloca nel mezzo di questi due sentieri. Ha la possibilità di capire il corpo per capire il  mondo. Studiando danza a scuola è infatti educato a non dimenticare mai che è un eterno esordiente, un minatore della conoscenza, un architetto di relazioni spazio-temporali, un’apprendista in amore! Perchè, come per l’amore, imparerà che per lo studio di ogni disciplina e della danza in particolare, ci vuole calma, pazienza, cura e  concentrazione.

Lo studente del liceo coreutico è educato alle sfumature, alla cura dei dettagli, alle complicazioni, alle opposizioni e alla contraddizione. Tiene conto del caos, del nuovo, dell’inatteso e dell’inaudito.

L’importanza di questo percorso di studi,allora, in questo momento di forte individualismo e di reflusso culturale, nasce dalla necessità e dall’urgenza di imparare a comprendere per comprendersi, di rendersi disponibili al cambiamento e accettare  nuovi orizzonti. 

Insegnare e praticare la complicazione e  la diversità nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicato. Soprattutto se è complicato. Perché in questo sforzo c’è la scuola.

E la danza

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