Preziose protagoniste della tanto attesa esposizione “Tempo divino”, le due lastre di sarcofagi del tipo cosiddetto “Bethesda” sono il fulcro di un percorso espositivo che racconta della sacralità, della religiosità e della ritualità del popolo ischitano in tempi storici.
Il gioco di chiaroscuri dei bassorilievi risalta chiaramente, rafforzato dall’illuminazione e dal colore principe della sala che ospita, fino al prossimo autunno, il sarcofago proveniente da Roma assieme a quello ischitano.
L’esposizione visitabile al piano terra del MUDIS, che da pochissimi giorni ha visto anche la riapertura della pinacoteca di arte sacra, al quarto piano, mette a confronto le unicità e le similitudini dei complessi apparati figurativi teologici degli esemplari di Ischia e di Roma. E’ incredibile constatare le somiglianze, almeno quanto individuare ogni dettaglio che caratterizza ciascuna delle lastre. Piccole variazioni di intenti, oppure dovute a errori pratici o capacità tecniche differenti, costituiscono la compagine che rende unico ogni esemplare.