Ieri alla conferenza stampa “Il mito con il Futuro intorno” realizzata dal Parco di Ercolano è stata presentata una nuova programmazione pluriennale, offerta al pubblico e orientata al coinvolgimento e soprattutto a una nuova identità visiva che simbolicamente rappresenta tutte le intenzioni e le qualità di un nuovo inizio per PaErco.
Questo nuovo inizio, che si inserisce in un momento difficilissimo per il turismo, rappresenta una ventata di speranza e di opposizione, intesa come lotta contro le avversità.
Non a caso si è scelto di ispirarsi per il nuovo logo ad un simbolo pregno di significati: il nodo di Ercole, il semidio, figlio di Zeus e di Alcmena, dotato di una straordinaria forza e che affrontò le 12 fatiche.
Nell’antichità il “Nodus Herculeus” era utilizzato per fissare il cingulum, una cintura di lana applicata alla tunica rituale utilizzata nei matrimoni religiosi. Esso poteva essere sciolto solo dallo sposo e probabilmente ha preso questo nome perché ad Ercole la mitologia attribuisce più di 70 figli. Un simbolo quindi che è un chiaro riferimento alla fertilità e di conseguenza augurio di fecondità per le nuova unioni.
Ed è proprio ispirandosi a questo concetto che si riparte con un nuovo inizio per il Parco Archeologico di Ercolano che con questo nodo vuole consolidare la propria unione con la città di Ercolano e il territorio che lo circonda. La programmazione pluriennale infatti ha posto l’accento sulla realizzazione di un sistema sociale globale tra la vecchia città e la nuova per un dialogo “polifonico” tra passato e presente.