E’ molto strano voler festeggiare un compleanno di chi non c’è più da decenni, eppure la musica, quella con la M maiuscola, che sia suonata sui grandi e prestigiosi palchi o che nasca nella periferia e canti degli opressi, rimane nelle nostra mermoria a prescindere. Proprio per questo, passano le varie epoche, cambia la moda, ultimamente il mondo si trasforma integralmente ma alcune cose non cambiano, come il rivivere emozioni associate alle canzoni più belle.
Rino Gaetano è stato un cantautore di quelli autentici, senza fronzoli, che “non le mandava a dire”. Scomparso molto giovane, era sempre dalla parte degli ultimi (perchè diciamoci la verità: i primi sono anche poco interessanti!) e nelle sue canzoni cantava la quotidianità, forse declinata nel tornare a casa dopo aver fatto l’operaio di industria, nel ritrovarsi nelle piccole cose. Con l’ironia poteva dire tutto, anche parlare della capacità di ricostruire e costruire giorno per giorno qualcosa “a mano a mano si scioglie nel pianto quello sbiadito ricordo (…) non c’erano soldi ma tanta speranza”…”può nascere un fiore dal nostro giardino, può crescere un fiore da questo mio amore per te”.
Eppure nonostante non ci sia più, le sue canzoni sembrano ancora parlare di tutti noi, delle nostra sfide quotidiane, della necessità impellente di non giudicare gli altri ma di adottare i loro punti di vista. E soprattutto di ricordarci, anche nella notte più buia, che “il cielo è sempre più”.
Auguri Rino.